da Roma
LItalia è in recessione». «Rischio mercati sui conti». «Economia, allarme di Ciampi». «Ue e Ocse bocciano lItalia». «Leconomia scivola sotto zero». «Eurostat boccia i conti dellItalia». «Il debito torna a salire». «La Cina ci sorpassa anche nel turismo». «Allarme Ue: sale il debito dellItalia». È solo un piccolo esempio dei titoli di prima pagina apparsi, sui quotidiani italiani, nellultima settimana.
Il titolo a effetto rientra nelle regole del gioco, ma è un gioco pericoloso, che ha effetti reali: e lo dimostra lIstituto di studi e analisi economica (Isae) nel suo rapporto mensile. Che cosa dice lIsae? In breve che la fiducia dei consumatori, questo mese, è «scesa lievemente». Ma ecco la sorpresa: quando lindagine passa ad analizzare la situazione personale degli intervistati, le cose cambiano. «Le valutazioni - afferma la nota dellIstituto - sono notevolmente discordi tra il quadro personale e la valutazione economica generale: nel primo caso, infatti, lindice sale a 115,3 da 112,1, raggiungendo i massimi dallaprile 2003; nel secondo caso scende, da 89,8 a 84,4: il minimo degli ultimi dodici mesi». Sintetizzando: il quadro economico personale è il migliore degli ultimi due anni; la percezione del quadro economico generale è la peggiore dellultimo anno.
LIsae spiega che il miglioramento della situazione personale «risente positivamente, a giudizio degli intervistati, di migliori possibilità di risparmio e di una maggiore convenienza allacquisto di beni durevoli». Al contrario, il calo dellindice sul quadro economico generale «è soprattutto influenzato da un peggioramento delle attese sulloccupazione». Incidentalmente, il tasso di disoccupazione attuale è il più basso degli ultimi dodici anni.
«Io sto meglio, ma leconomia sta peggio», afferma dunque la maggioranza del campione di consumatori scelto dallIsae, istituto di cui nessuno dubita in fatto dindipendenza e di serietà scientifica. E allora, che cosa sta succedendo? È vero, leconomia italiana si trova in una fase «no»; ma è anche vero che questa situazione amplificata in senso negativo da parte dei media induce i cittadini a valutazioni erronee e a comportamenti sbagliati. Così le intenzioni di acquisto di beni durevoli, dallauto agli elettrodomestici, «restano prudenti», spiega lIsae, sebbene «i consumatori siano nettamente più ottimisti nei giudizi relativi alla convenienza presente negli acquisti».
Nonostante tutto ciò, 9 consumatori su 100 prevedono di acquistare unauto nuova nei prossimi mesi; 15 su 100 sono pronti a effettuare spese straordinarie per manutenzione e migliorìe dellabitazione; cinque intendono addirittura comprare casa. Speriamo che linformazione non li distolga da questi propositi.
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