Il contadino, l’operaio, il Monsignore. Tutti nella stessa sala operatoria. Tutti sottoposti allo stesso intervento. Sostituzione della valvola cardiaca. Secondo la procura di Milano, un intervento inutile. È la malasanità che non fa distinzioni. Il profitto, innanzitutto. Il quadro emerge dalla consulenza depositata nei giorni scorsi dai tecnici nominati dal tribunale, nell’inchiesta del pubblico ministero Maurizio Romanelli, che vede coinvolti alcuni medici dell’ospedale milanese Humanitas, accusati lesioni volontarie aggravate e omicidio colposo . E dunque, annotano i periti, in cinque dei nove casi presi in esame l’operazione “non appariva necessaria”. Si tratta di persone anziane, è vero, ma a quanto sembra non tutto sarebbe stato fatto nell’interesse dei pazienti. Anzi. Si legge nella relazione, infatti, che “non vi è traccia di informazioni date al paziente in merito agli interventi”, che vengono avanzate “molte perplessità” sugli stessi, il più delle volte indicati come “non necessari”. In un’occasione, la consulenza rileva: “Appare incomprensibile e inaccettabile la dimissione di un paziente con un infarto miocardio in atto documentato dall’elettrocardiogramma positivo”. È successo anche questo. Così, nella stessa sala, sono passati Oreste C., 79 anni, di professione contadino, e Pier Luigi G., Monsignore di 67. Entrambi sottoposti a un intervento cardiaco giudicato inutile se non dannoso. Un’unica, sostanziale differenza. Dei due, l’unico a poterlo raccontare è il prelato. Perché Oreste, passato meno di un dall’operazione (esattamente, 25 giorni), si è dovuto fermare. “Il decorso post - operatorio – scrivono infatti i consulenti – era caratterizzato dall’insorgenza” di un problema “al miocardo, da mettere in rapporto causale con l’intervento chirurgico effettuato”. Di più.
“Nel diario clinico” l’episodio “non è stato segnalato, né nella terapia eseguita si nota alcun cambiamento”. Come se nulla fosse successo. Eppure, qualcosa dopo è capitato. Oreste il contadino è morto. Di infarto.Dal contadino al Monsignore: la malasanità non fa distinzioni
I consulenti del tribunale di Milano: "“Alla clinica Humanitas eseguiti interventi inutili e dannosi". Tra le vittime anche un prelato
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