«Non ho mai visto un percorso così duro. Sono pronto per il Giro, ma al Tour avverto più pressione». Alberto Contador si prepara alla corsa rosa. Il Giro d'Italia scatta sabato e il corridore spagnolo della Saxo Bank, trionfatore nell'edizione del 2008, è uno dei favoriti.
«Non vedo l'ora di cominciare. Negli ultimi due mesi ho svolto la miglior preparazione possibile senza diventare ossessivo. Penso di essere pronto. Non si può mai sapere quali sono le reali condizioni, recentemente ho avuto un raffreddore con qualche problema respiratorio, quindi ho dovuto mollare un pò. Sabato, quando la corsa comincia, sarò pronto», dice Contador al sito ufficiale della sua squadra. La preparazione, a quanto pare, non è stata condizionata dall'inchiesta relativa alla positività al celmbuterolo riscontrata nel Tour 2010. Contador, assolto dalla federazione spagnola, attende il verdetto del Tribunale d'arbitrato sportivo che dovrebbe pronunciarsi entro la fine di giugno.
«Dopo la Freccia Vallone, sono andato in Italia per un sopralluogo sul tracciato di 4 tappe incredibilmente dure. Poi, dopo alcuni impegni con gli sponsor, ho perfezionato la preparazione in uno stage di 3 giorni nella Sierra de Madrid», spiega Contador, che non vuole lasciare nulla al caso.
«Nel 2008, non sapevo nulla del Giro. Non avevo idea di come iniziasse, di quale fosse il percorso o di chi fosse in gara. Non sapevo niente -ricorda-. Quest'anno conosco i concorrenti e il percorso. E ho potuto fare una preparazione mirata. Penso che il tracciato sia molto più duro di quello del 2008, sebbene anche in quel caso la corsa fosse molto difficile. Ripeto, quest'anno lo è ancora di più». Potrebbe essere l'impegno più duro in assoluto? «Sono sicuro che, in termini di percorso, lo sia».
Il programma del Giro prevede 3 frazioni a cronometro che «saranno importanti, perchè sarà cruciale ogni secondo che si potrà guadagnare. La crono a squadra non avrà lo stesso valore che ha avuto in altre occasioni, come ad esempio nel Tour 2009 quando lasciò il segno sulla classifica. Qui, creerà qualche differenza ma non sarà decisiva. La cronoscalata e la crono di Milano saranno dure: la prima prevede tratti veramente difficili, la seconda è tosta perchè le gambe di ogni corridore saranno pesanti alla fine della corsa».
Il Giro è importante ma, fa capire Contador, il Tour comporta un impegno complessivo differente. «Sono sicuro che corridori come Nibali e Scarponi sia sotto pressione più di quanto lo sia io. Io affronto il Giro in maniera completamente diversa rispetto al Tour, dove sono sottoposto ad una pressione superiore».
«Talvolta -osserva ancora- il Tour si rivela più semplice del previsto. Invece, magari, si va al Giro e si finisce per affrontare una corsa più complicata da vincere». Nella Grande Boucle, «rispetto alle altre corse a tappe, le montagne vengono scalate ad una velocità maggiore. Le tappe di pianura, poi, si corrono a tutto gas mentre al Giro si possono gestire un pò di più».
I pretendenti alla maglia rosa abbondano. «Gli avversari sono tanti. Non voglio fare nomi, perchè non voglio mancare di rispetto a nessuno, ma i più motivati sono Nibali, Scarponi e Menchov.
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