Ultim'ora
Sci: Sofia Goggia trionfa nel supergigante di Beaver Creek
Ultim'ora
Sci: Sofia Goggia trionfa nel supergigante di Beaver Creek

«Contaminazioni criminali a Santa Giulia»

Terremoto a Palazzo Marino. La questione delle case ai rom del Triboniano aprono la «fiducia a termine» per l’assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli. Sfiduciata per una giornata intera sul piano nomadi che assegna (assegnava?) 25 alloggi dell’Aler alle famiglie che saranno sgomberate dal campo entro fine ottobre, da una maggioranza comunque spaccata al suo interno. E che rischiava di affondare in aula alla prova dei voti. La tensione era alta da giorni e l’avviso di bloccare la consegna delle case attraverso le associazioni del privato sociale (la Casa della carità di don Colmegna e Caritas-Farsi prossimo) è arrivata al sindaco ripetutamente anche dal ministro all’Interno Roberto Maroni. Che qualche giorno fa ha minacciato di tagliare i 13 milioni di euro destinati alla chiusura dei campi se Letizia Moratti e la giunta non avessero assunto la piena responsabilità della scelta. Ieri mattina, l’aut aut: ognuno ci metta la faccia avrebbe mandato a dire attraverso i colonnelli della Lega. Tradotto: piena disponibilità del ministro a partecipare ad un convegno sul tema rom, seduti allo stesso tavolo Maroni, Moratti, il governatore Formigoni, il presidente della Provincia Podestà e il prefetto Lombardi. Alle 12 si riunisce un’agitata commissione servizi sociali per discutere delle mozioni stoppata in consiglio lunedì scorso e arrivare con un testo unico della maggioranza in aula: quello del capogruppo Pdl Giulio Gallera chiede di stralciare gli alloggi dell’Aler dal piano, «non sono case abbandonate da 20 anni ma da qualche mese. I milanesi devono avere chiaro che i rom non avranno corsie preferenziali. Se credono nel progetto di integrazione, le associazioni non usino case date da noi ma già nelle loro disponibilità». Rivolta dall’opposizione, la Moioli per una volta trova sponda nella sinistra radicale. E - sembra un paradosso - al pomeriggio nella Lega che per togliere l’assessore dall’imbarazzo di vedersi sfiduciata ai voti dalla maggioranza (o per evitare la Caporetto di Pdl e Lega che si contano e ricontano e non sono abbastanza in aula) il capogruppo Matteo Salvini propone di sospendere la seduta: «Maroni è pronto a un incontro con le istituzioni. I Comuni di Roma, Napoli, Torino hanno affrontato il piano senza assegnare case e non vorremmo prendere lezioni. Fermiamo il dibattito ma anche la consegna delle case». Perché intanto le famiglie da giorni sfilano in prefettura con le onlus, almeno 7 avrebbero già firmato i contratti («rispondo al prefetto, non all’aula» va avanti don Colmegna). La Moioli tira dritto: fermiamo l’aula ma non il piano, dice ai pidiellini («ditemi se chiudere sei campi nomadi vale meno che integrare 25 famiglie»). Solo dopo 3 ore di dibattito fa dietrofront in aula: si impegna a convocare oggi «un incontro urgente con prefetto, sindaco e terzo settore. Porterò «l’indicazione chiara» ricevuta dalla maggioranza, assicura.

Ma il Pdl non vuol correre rischi di nuovo: «Quando ci ritroveremo in aula sulle mozioni saranno un giudizio sulla parola data dall’assessore». Intanto, annullata oggi l’inaugurazione della caserma alla Comasina. Dovevano incontrarsi Moratti e Maroni, la dice lunga sull’aria che tira.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica