Manila. Proseguono le ricerche di padre Giancarlo Bossi, il missionario italiano del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) rapito il 10 giugno scorso nelle Filippine. Intanto la stampa nazionale continua a diffondere informazioni circa i primi contatti stabiliti con i sequestratori. Lo riferisce il generale Benjamin Dolorfino, il quale avrebbe ricevuto una telefonata dai rapitori allalba di ieri. «Un gruppo mi ha contattato, ma non tratterò con loro fino a quando non mi sarà data la prova sullo stato di salute di padre Bossi», ha dichiarato il generale.
Secondo la stampa locale, le piogge e le difficoltà di comunicazioni stanno fortemente ostacolando lesercito e i ribelli del Fronte moro di Liberazione (Milf) - che collabora con il governo - nelle ricerche del religioso. «Non riusciamo neanche a chiamare i comandanti sul campo del Milf per coordinarci sulle operazioni», ha detto il capo del gruppo di ricerca congiunto ribelli-governo, costituito proprio per liberare padre Bosssi.Contatti coi rapitori di padre Bossi
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