«Contatti tra Gavio e Bersani? Tutto normale»

Il presidente della Provincia: «Il primo cittadino fa disinformazione». Ma anche Dalla Chiesa ( Margherita) mette in guardia dalle «sinergie perverse»

Gianandrea Zagato

da Milano

Le rivelazione del sindaco di Milano sull’affare Serravalle dividono il centrosinistra. Le intercettazioni delle telefonate tra Penati, Bersani e l’imprenditore Gavio, rese pubbliche da Gabriele Albertini in un’intervista al Giornale, suscitano la dura reazione della direzione nazionale Ds. Ma, stranamente la Quercia milanese non pare imbarazzata. «Scontato che si parlino» osserva il coordinatore della segreteria, Carlo Cerami, quasi a sottolineare l’istituzionalità di quel rapporto.
E così mentre l’ufficio stampa del Botteghino preannuncia di essersi «rivolto ai legali» per valutare l’intervento di Albertini, i colonnelli milanesi della Quercia mantengono un basso profilo. «Non capisco cosa ci sia di scandaloso. È scontato che Gavio parli con Bersani e che Penati parli con Gavio: si tratta del primo imprenditore privato delle autostrade. Mi stupirei se non accadesse» sostiene Cerami. Che aggiunge: «È finito il tempo dei Comuni che dettano le regole e dei privati che gestiscono: quella era la ricetta del passato». Valutazione che solleva più di una perplessità negli alleati della Margherita che osservano con preoccupazione «le sinergie perverse che possono scaturire dal rapporto tra l’economia e la politica».
E l’altro grande protagonista della vicenda, il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, primo azionista della Serravalle - chiamato in causa con una sua telefonata a Gavio - fa sapere di «non voler più rilasciare dichiarazioni per evitare un inutile batti e ribatti» salvo, comunque «investire della vicenda, nelle forme che verranno ritenute più opportune, la magistratura competente».
Del resto i rilievi di Albertini hanno scosso lo stagno della politica ambrosiana. Il sindaco ha già imputato alla Provincia - che a luglio ha rilevato da Gavio il 15 per cento della società Serravalle e conquistato così a sorpresa la maggioranza assoluta - di avere in questo modo favorito la scalata dell’Unipol alla Bnl. A suo dire una quota delle plusvalenze ottenute da Gavio sarebbe stata infatti utilizzata nell’operazione finanziaria.
Ma da Roma i Ds fanno sapere che non ci stanno. «Albertini citando alcuni esponenti del partito si avventa in dichiarazioni e commenti, questi sì davvero spericolati. Non trattandosi più di politica, le frasi e le citazioni di documenti usate da Albertini sono state opportunamente consegnate nelle mani di un avvocato», recita la nota dell’ufficio stampa della direzione nazionale. È il preannuncio di un’azione legale nei confronti del sindaco di Milano «colpevole» di aver ricostruito i fatti. «È un’opera di disinformazione» attacca il portavoce di Penati, per il quale Albertini cerca «in un coacervo di elementi, sostanzialmente collocati a caso, inutilmente, di descrivere un presunto accordo illecito tra Penati e Gavio».

Ma la valutazione della presidenza della Provincia non convince Nando Dalla Chiesa (Margherita), spina nel fianco di Penati all’interno della coalizione di centrosinistra: «Non è tra gli obiettivi della Provincia fare espansionismo economico. Dovremmo essere ammaestrati da tutto quanto è accaduto e che purtroppo sta continuando ad accadere».

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