Conte il condottiero prova a mettere le ali: «Spirito Juve ritrovato»

La Juventus sognata in estate, eccezion fatta per lo squalificato Vucinic, potrebbe nascere oggi a Catania. O forse no. Per la serie: dopo tre panchine consecutive, riuscirà finalmente Elia a mettere piede in campo e magari persino dal primo minuto? E ancora: al Krasic involuto di questi tempi, cui Conte non ha ancora regalato novanta minuti di fila, sarà rinnovata la fiducia dopo l’insufficiente prova di mercoledì sera contro il Bologna? Chissà.
«Dovete aspettarvi la formazione migliore - ha detto ieri Conte -. A volte ci azzecco e altre no, ma la mia idea è quella anche perché dopo la partita mi si chiede del risultato e non di chi ha giocato. Il mio scopo quindi è quello di fare una formazione affinché si parli di un risultato positivo». Che è poi quanto sognano tutti gli allenatori, sempre appesi a un filo come certificano i continui esoneri. Non è comunque al momento in discussione l’operato di quello che in campo è stato «antoniocontecapitano», ovvero del «condottiero» juventino come è stato definito da Marotta. «Nelle prime due partite, contro Parma e Siena, non abbiamo praticamente mai subito tiri in porta - ha puntualizzato il tecnico - e contro il Bologna il pareggio è arrivato su calcio da fermo, una situazione sulla quale bisogna certamente migliorare. Non voglio fare troppi riferimenti con il passato, però penso che la mia Juve in questo momento subisca molto poco: è una nota di merito che va a tutta la squadra, non solo alla difesa. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, imponendo sempre il nostro gioco sia in casa che fuori la ricerca dei tre punti. Tornando al match contro il Bologna sono contento che, pur in inferiorità numerica per cinquanta minuti, si sia cercata la vittoria fino alla fine».
Altrettanto si farà oggi, su un campo dove la Juve non perde dal 1964 e dove l'anno scorso si impose 3-1 grazie anche a una super doppietta di Quagliarella: l’attaccante di Castellammare di Stabia dovrebbe partire dalla panchina, ma il tunnel del post infortunio al ginocchio pare finalmente superato. «Chi è a disposizione, può giocare novanta minuti - spiega Conte, che oggi ritroverà sulla panchina siciliana Montella, suo compagno di Nazionale nel secondo posto a Euro 2000 -. Se ritengo che qualche giocatore sia ben inserito nei nostri meccanismi e abbia la giusta gamba, perché non potrebbe iniziare dal primo minuto? Io li alleno perché abbiano un chilometraggio illimitato e perché non si stanchino». Discorso che dovrebbe appunto finalmente contare anche per Elia, esterno sinistro che la Juve inseguiva da due estati e che ha infine prelevato dall'Amburgo per nove milioni: Davids, ex guerriero juventino, se lo è coccolato la sera dell’inaugurazione dello stadio e ha provato a spiegargli cos’è la Juve.

Quell’altro pare abbia capito, ma finora ha sempre guardato gli altri giocare: per volare davvero, però, la Signora ha bisogno di ali che funzionino. Elia è stato preso per questo, come Krasic: dal loro rendimento, dipenderà tanto del futuro prossimo bianconero.

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