Conte: «Contro il Palermo come in finale al mondiale»

Torino L'ultima volta che la Juventus è scesa in campo, ventidue giorni fa, fu un trionfo: 2-1 a Milano contro l'Inter, testa della classifica confermata e vento in poppa. Da allora è successo di tutto: il rinvio del match del San Paolo contro il Napoli, il ricorso al Tar depositato con la richiesta di quasi 444 milioni di danni alla Figc, il botta e risposta al miele tra Petrucci e Agnelli per provare finalmente a mettere una pietra sopra Calciopoli. Per aggiungere anche un pizzico di sale dai ritiri delle varie nazionali ci si è messo anche Vidal, cacciato dal ct del Cile per essersi presentato in ritardo e mezzo ubriaco dopo avere ottenuto un permesso insieme a quattro compagni di squadra.
Ecco: se alla fine della giornata odierna si sarà tornati a parlare solo di calcio, meglio per tutti. «Io bado solo al campo e ai suoi verdetti - ha detto ieri Conte -. Se pensassi a un condizionamento degli arbitri, smetterei oggi stesso di allenare». Avanti, allora. Contro il Palermo che vince a Torino da tre stagioni di fila: 9 punti sfilati alla Signora del calcio italiano, 7 gol a 2 e molto altro non c'è da dire. «Per noi la partita contro i siciliani vale la finale di coppa del Mondo - ha esagerato il tecnico -. Non voglio alibi. Il rinvio del match di Napoli? Anche se ci è costato il primo posto in classifica, l'abbiamo rispettato con grande serenità perché la situazione reale deve avere sempre il sopravvento. Non mi è piaciuto che qualcuno abbia scritto che ero furioso per il fatto di non aver giocato o perché la Nazionale mi aveva portato via sette giocatori: io non ho mai detto nulla e non ho commentato il fatto che abbiamo perso il primo posto, anche perché non ha senso guardare adesso la classifica. Ci basta sapere che stiamo facendo qualcosa di importante per il nostro futuro».
Quello immediato, dopo il Palermo, chiamerà le trasferte contro Lazio e Napoli: non si deciderà nulla, ma arriveranno indicazioni importanti. Affinché siano le migliori possibili, turnover azzerato e la speranza che i diffidati Pirlo, Marchisio, Chiellini e Pepe non becchino un altro giallo che significherebbe squalifica. «I ragazzi stanno tutti bene - chiosa Conte -. D'ora in avanti ogni mia decisione sarà soltanto tecnica». Tradotto: se i vari Elia, Krasic e Quagliarella non avranno ancora spazio, sarà solo e soltanto per colpa loro. Intanto, è tornato tra i convocati Iaquinta.


Quanto al Palermo (un solo punto finora in trasferta), Mangia non ha gli stessi problemi di abbondanza del collega bianconero: Miccoli (ex sempre avvelenato: in carriera ha già segnato 4 gol alla Juve) sarà infatti il solo attaccante disponibile.

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