Conte giustizialista con Sala adesso imbarazza e irrita il Pd

Il leader M5S: "È la testa e il garante di un far west edilizio". Malpezzi: "Basta screditare i dem". Uguccioni: "Banderuola"

Conte giustizialista con Sala adesso imbarazza e irrita il Pd
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A caldo, quando la tempesta giudiziaria sull'urbanistica milanese ha travolto anche la giunta di Palazzo Marino, con la richiesta di arresti domiciliari per l'ormai ex assessore Giancarlo Tancredi, l'"avvocato del popolo", il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, aveva subito dettato la sentenza. "Se servono le dimissioni del sindaco Beppe Sala? Noi non entriamo mai nelle vicende giudiziarie, perché quella è responsabilità penale. Ma per quanto riguarda la responsabilità politica attendiamo che se ne traggano le conseguenze da chi ha la responsabilità". Due giorni fa è tornato a sparare a zero. "Sala è la testa e il garante di un sistema dove si sono concentrati i grandi interessi immobiliari - ha sostenuto durante un'intervista ad Asiago -. Hanno attirato i fondi di investimento che hanno fatto una grandissima speculazione. Hanno favorito alcuni costruttori che si sono arricchiti enormemente. Il risultato è stato il far west edilizio, con grande danno per l'intera collettività". Complicato a questo punto per i grillini, e per gli stessi dem, costruire il "campo largo" sotto la Madonnina, a meno di riuscire nell'impresa di convincere gli elettori che il sindaco Sala (e prima ancora l'"arancione" Giuliano Pisapia) ha governato nella totale autonomia, autorizzando quelle che Conte definisce "grandissime speculazioni", un "far west edilizio", a totale insaputa del Pd, che invece è il partito di maggioranza dal 2011. Tra l'altro l'assessore all'urbanistica nella prima giunta Sala era il Pd Pierfrancesco Maran, spostato alla Casa all'inizio del secondo mandato e volato in Ue nel 2022. E il candidato sindaco del centrosinistra potrebbe essere l'attuale capogruppo regionale del Pd Pierfrancesco Majorino, fedelissimo di Elly Schlein. Se si votasse domani, se la giocherebbe con il giornalista e direttore di Chora Media Mario Calabresi. É stato assessore al Welfare della giunta Pisapia e della prima giunta Sala fino al 2019. Come ha sottolineato giorni fa la vicesegretaria di Azione Giulia Pastorella, "spero che, se si dovesse considerare l'ipotesi campo largo alle Comunali 2027, qualcuno avrà la decenza di ricordare come Conte è stato pronto a dare addosso a Sala senza sapere ancora nulla. Atteggiamenti che non possono cadere nel dimenticatoio". La senatrice Simona Malpezzi non digerisce il secondo affondo del leader grillino: "Mi dispiace che ancora una volta il presidente Conte attacchi il sindaco Sala. Definirlo testa e garante di una sorta di far west edilizio non rende onore a quello che Milano è diventata per l'Europa e per il mondo. E significa dare una grande mano alla destra, cosa che onestamente mi pare poco lungimirante. Anche perché l'obiettivo di Conte dovrebbe essere lo stesso che abbiamo noi: costruire l'alternativa alla destra, non screditare le amministrazioni Pd". La capogruppo milanese del Pd Beatrice Uguccioni attacca: "Dei 5 Stelle, assenti in città, ricordavamo i sorrisi e gli elogi dell'ex premier Conte, che fino a qualche anno fa parlava di Milano come della città che ci rende orgogliosi di essere italiani' e di rilancio dei cantieri e dell'economia partendo da qui. Adesso ha cambiato idea, va bene. D'altra parte uno che ha governato con Salvini cambia idea ogni giorno".

Per il segretario provinciale di Azione Francesco Ascioti "la ricetta della decrescita felice e del pauperismo ostentato dei 5 Stelle e Conte a Milano non ha mai attecchito ed è stato sempre proporzionale ai pochissimi voti che hanno preso in città e in Lombardia nella loro storia. Pensi ai disastri che il Movimento ha fatto a Roma con Virginia Raggi e non attacchi un modello di buongoverno dei riformisti veri".

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