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Conte Roberti Dopo 60 anni ritrovati i resti

Potrebbero appartenere al conte Vittorio Roberti di Castelvero i resti trovati da due escursionisti sull’Adamello. Dell’uomo, scomparso il 29 agosto 1945 sui monti intorno a Bedole all’età di 21 anni, non si è più saputo nulla. A sessant’anni dalla sparizione, sarebbe quindi sul punto di concludersi la lunga vicenda che ha visto protagonista una delle più antiche casate nobiliari romane. Due turisti (un veneto e un milanese) in gita sul Corno di Bedole hanno rinvenuto alcune ossa, un portamonete, brandelli di una camicia e gemelli d’oro da polsino con uno stemma nobiliare. Sarà proprio quest’ultimo oggetto il punto di partenza per identificare l’origine dei resti. Non appena le condizioni meteo lo renderanno possibile (al momento sono cattive a quota 3.600 metri), sarà effettuato un sopralluogo sull’Adamello. Solo a quel punto sarà possibile analizzare gli oggetti ed, eventualmente, ricorrere alla prova del Dna. Emozionato e pronto a partire per il Trentino il barone Edmondo Schmidt-Mueller di Friedberg, anziano cognato del conte scomparso. «Mi ha subito contattato un maresciallo dei carabinieri che mi ha detto del ritrovamento e dei gemelli - ha detto emozionato -.

Mia suocera, la madre di Vittorio scomparsa 24 anni fa, ci aveva sempre chiesto di essere presenti quando fossero stati ritrovati i resti di suo figlio».

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