da Milano
I conti 2005 e le prospettive per lesercizio in corso, certo. Ma i vertici Enel, attesi oggi a Londra, non potranno sottrarsi alle domande della comunità finanziaria della City sullOpa per la conquista di Suez. Ieri, al termine del cda che ha approvato lultimo bilancio, il presidente Piero Gnudi ha risposto con un secco «no» a chi gli chiedeva se il lancio dellofferta sulla società franco-belga fosse stato affrontato durante il consiglio, ma è assai probabile che lad Fulvio Conti abbia informato il consiglio degli incontri avuti con i commissari Ue Charlie McCreevy e Neelie Kroes e della necessità di ottenere ulteriori garanzie prima di aprire le ostilità.
La questione dellOpa, con particolare riguardo alla tempistica, tiene banco ormai da settimane. E con il passare dei giorni sembra prendere corpo lipotesi di un rinvio. Ieri Les Echoes ha scritto che Enel potrebbe rimandare lattacco a dopo le elezioni del 9 aprile, così da evitare un conflitto tra Italia e Francia sul dossier prima del voto. Il gruppo, aggiunge il quotidiano francese, può permettersi di agire con calma: il progetto di fusione tra Suez e Gdf non si concretizzerà prima del prossimo autunno, dovendo il parlamento doltralpe modificare la legge dellagosto 2004 che impedisce allo Stato di scendere dallattuale 80 al 70% di Gdf.
Altre indiscrezioni mettono in relazione lo stand by delloperazione con la necessità di individuare, prima di lanciare lofferta, un acquirente per il settore acqua e ambiente di Suez. Un possibile acquirente potrebbe essere Veolia, ma non è esclusa una soluzione che coinvolgerebbe i fondi Macquarie e Terrafirma Capital. Enel, inoltre, vorrebbe avere la garanzia che il governo francese non si serva di «pillole avvelenate» in grado di far fallire lOpa, o decida di abbattere le tariffe idriche per rendere meno conveniente la cessione del ramo acqua di Suez.
La tesi del rinvio è tuttavia contraddetta da una fonte del settore, secondo la quale «Enel è pronta a lanciare lOpa in qualsiasi momento. È tutto predisposto, sia dal punto di vista finanziario che tecnico, la scelta del momento ha poco a che vedere con le elezioni politiche».
I mercati continuano intanto a seguire con attenzione la vicenda. I titoli Enel hanno guadagnato ieri lo 0,13%, mentre i bond del gruppo restano sotto pressione a causa delle preoccupazioni per un aumento dellindebitamento.
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