Antonella Aldrighetti
Il bisticcio verbale tra il direttore generale dellUmberto I e la rappresentanza sindacale del nosocomio universitario rischia di far scoppiare il «caso Policlinico». La miccia è stata accesa dal manager Ubaldo Montaguti che, qualche giorno fa, ha imputato il deficit finanziario dellazienda al «malaffare» che vi regnerebbe, alleclatante esubero di personale rispetto ai posti letto, al fatto che il nosocomio ormai è un ospedale di «serie C» e che, in questa situazione, può far concorrenza solo ai poli ospedalieri di Terracina e Pontecorvo, ha fatto peraltro andare su tutte le furie lopposizione regionale. Ma quale esubero di personale, se proprio mercoledì prossimo il consiglio damministrazione della Sapienza dovrà prendere atto che almeno i medici in carico allazienda sono in tutto 1020 (143 professori ordinari, 266 associati, 601 ricercatori e 17 assistenti)? Di quali «tagli» si parlerebbe? E ancora: qual è lospedale di serie C? «Il neo-manager - ribatte il vicepresidente del consiglio regionale Andrea Augello - che finora ha fatto parlare di sé soltanto per le maggiorazioni contrattuali che ha percepito illegittimamente rispetto ai suoi predecessori, per le scelte discutibili compiute nelle nomine di staff e per aver apostrofato in modo più che sgarbato una giornalista, ha definito il Policlinico un ospedale di serie C, abbandonandosi successivamente ad una serie di proclami e propositi autoritari riguardo allenergia e al polso di ferro che la nuova direzione saprà mettere in materia di esuberi del personale e non so bene di cosaltro». Che dire invece del fatto che la Cgil rimpianga la giunta di Francesco Storace? «Non voglio strumentalizzare la posizione della Cgil - precisa Augello - mi limito a segnalare come tanto nello studio dellIstituto Mario Negri riferito al 2004 sui livelli di eccellenza suddivisi per specializzazioni delle Aziende ospedaliere universitarie, quanto nella recentissima ricerca condotta da Mannheimer, il Policlinico Umberto I risulta solitamente collocato ai primissimi posti in Italia. Più in generale le due ricerca hanno dimostrato che leccellenza in sanità è una prerogativa di Roma e del Lazio». Posizioni avallate anche dal capogruppo Udc Luciano Ciocchetti che ritiene il manager «obiettivamente fuori strada». «Semmai il Policlinico fosse in esubero di personale amministrativo sarebbe esattamente alla stessa stregua del San Camillo per intenderci: ma la legge odierna non consente una mobilità forzosa. Bisogna innanzitutto trovare una forma di dialogo coerente con le posizioni dei sindacati».
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