«I rom dicono che non se ne vogliono più andare? Sono lì da 30 anni, ora basta!», tuona Bruno Di Venuta, presidente del comitato di quartiere Torre Spaccata Est: «E via anche gli sfasciacarrozze, i rottamatori, tutti». Casilino 900, parte da qui il Piano nomadi del Comune. Solo 13 campi attrezzati in città, via tutti gli altri. Lo sgombero di Casilino 900 era ai primi posti del programma elettorale di Alemanno. E ora il Comune mantiene fede ai patti. Il campo è una fetta di terra di nessuno, allangolo fra via Casilina e Palmiro Togliatti, a cavallo di VII e VIII municipio. Per chi cè stato, uno spettacolo desolante. Nessun prefabbricato, nessun container, solo baracche e roulotte fra montagne di immondizia. Dappertutto ratti, fra i bambini che giocano nel fango. «Peggio dei campi palestinesi» è scappato detto ad Alemanno un anno fa, la prima volta. Le ultime notizie, dopo il sopralluogo del prefetto Giuseppe Pecoraro e dellassessore Sveva Belviso di qualche giorno fa, confermano però che entro metà ottobre, massimo alla fine del mese, i primi 400 rom del campo faranno fagotto e andranno altrove. Roulotte, bambini, cani e galline, masserizie.
Finiranno a Salone, dove in queste ore si stanno installando 60 nuovi container, ma anche a Castel Romano, qualcuno a Gordiani. I comuni di Rieti e Frosinone avrebbero dato disponibilità a qualche famiglia, esclusi i delinquenti. Per veder traslocare gli altri bisognerà aspettare lanno nuovo, febbraio 2010 si dice. Il tempo di realizzare le nuove aree attrezzate, due-tre non è ancora deciso. In ogni caso lo sgombero di Casilino 900 è in dirittura di arrivo. Si chiude un capitolo nero nella storia della città. Quattro etnie diverse - Montenegro, Kosovo, Macedonia, Bosnia, - risse allordine del giorno, Casilino 900 è stato per decenni un covo di criminali: contrabbando di armi, spaccio di droga, prostituzione, ricettazione. Ora, basta.
Il quartiere è fiducioso: «Noi naturalmente aspettiamo di vedere i fatti - dice Di Venuta - ma finora la Belviso sta mantenendo le promesse. Tutta larea daltra parte è vincolata a parco archeologico, 125 ettari. Una volta sgomberata, la zona sarà bonificata e destinata a verde pubblico». Resta però in piedi un interrogativo. I capifamiglia nomadi ad agosto hanno detto chiaro e tondo di non volersene andare: ormai Alemanno ci ha dato luce e acqua, siamo di meno, restiamo qui! Che succederà? Rispetteranno gli accordi con il Comune? «Devono rispettarli - rimarca Di Venuta - Sono trentanni che sono qui. Sono venuti quando alcuni italiani hanno avuto la casa e hanno lasciato le baracche libere. Allinizio erano pochi, lavoravano il rame, non davano noia. Poi 10-12 anni fa il campo si è allargato a dismisura ed è diventato un inferno. Ora basta. Non vediamo lora che se ne vadano tutti». Dicono che i bambini vanno regolarmente a scuola... «Non è vero niente. Quando vengono i politici al campo, allora il pullmino ne carica 20-25. Ma gli altri giorni va via semivuoto, con solo 1-2 bambini».
Però, oltre a Casilino 900, sottolinea il comitato di quartiere, vanno sgomberati anche gli sfasciacarrozze. «Stanno attaccati al campo nomadi, gravano anche loro sul Parco, quindi se ne devono andare - dice Di Venuta - Rottamatori e demolitori per di più sono una pericolosa fonte di inquinamento. Lo abbiamo denunciato alla Procura. Con gli oli combustibili inquinano la falda acquifera. Bruciano copertoni, vecchie macchine. Spesso provocano degli incendi». Lultimo episodio risale al 3 agosto, fiamme, autobotti dei vigili del fuoco. Un degrado quello degli sfasciacarrozze che alimenta anche il traffico pesante. Con le prostitute a cavallo della Palmiro Togliatti, un danno di immagine per tutta la zona. Per adesso, va via il campo Casilino 900. È già qualcosa.
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