Lo Stato chiede i danni a Bruno Contrada? È piuttosto Bruno Contrada che dovrebbe chiedere i danni allo Stato: perché, a dispetto della condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa non è stato provato, in sede processuale, un solo episodio che configuri condotte lesive per l'amministrazione di appartenenza da parte dell'ex 007; perché Bruno Contrada, a prescindere dall'esito finale della sua vicenda giudiziaria, ha dovuto attendere ben 15 anni per ottenere una sentenza definitiva; perchéè anomalo che lo Stato, in quindici anni di processo, non si sia mai costituito parte civile contro l'ex funzionario del Sisde; e perché comunque, se pure danni allo Stato dovessero esserci stati, si tratta di danni caduti in prescrizione, visto che le condotte contestate all'ex poliziotto sono antecedenti al 1992, l'anno dell'arresto.
La difesa di Bruno Contrada passa al contrattacco. E a poche settimane dalla notifica con cui la Corte dei Conti ha chiesto, a nome dello Stato, 150mila euro di risarcimento danni all'ex 007, presenta una memoria per ribattere punto su punto ai rilievi della magistratura contabile e per dire che no, di risarcimento danni non se ne parla proprio. Otto pagine fitte, depositate sabato scorso dal difensore di Contrada, l'avvocato Giuseppe Lipera. Otto pagine fitte per dire che la richiesta della Procura regionale della Corte dei conti è da ritenersi «inammissibile» sia sotto il profilo pratico - Contrada, è questa la tesi, non avrebbe arrecato alcun danno all'erario dello Stato, semmai è vero il contrario, visto che per la lentezza della giustizia ha dovuto attendere per ben 15 anni il verdetto definitivo - sia sotto quello giuridico, perché al massimo la controversia dovrebbe essere aperta davanti al Tribunale civile ordinario.
Non solo. Nella memoria l'avvocato Lipera sottolinea anche la contraddittorietà dei comportamenti dello Stato, che ora all'improvviso chiede il risarcimento ma nel 2001 - l'anno dell'assoluzione in appello dell'ex 007 - premiò Bruno Contrada con una medaglia d'oro al merito di servizio conferita dall'allora capo della Polizia, Gianni De Gennaro. A riprova delle sue affermazioni l'avvocato Lipera chiede l'acquisizione degli atti dei cinque processi subiti da Bruno Contrada, e in particolare le dichiarazioni di alti funzionari della polizia e dei carabinieri tutti concordi nell'affermare che l'ex 007 era un poliziotto irreprensibile che serviva lo Stato, altro che danneggiarlo. Inoltre, chiede che lo stesso Contrada venga ascoltato dalla Procura generale della Corte dei conti in modo da chiarire la propria posizione.
L'ex 007,
attualmente, è agli arresti domiciliari, nella sua casa palermitana, per gravi motivi di salute. E' tuttora pendente, a Caltanissetta, un esposto denuncia di Contrada nei confronti di pentiti, carabinieri e magistrati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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