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Contrada non torna in carcere: è molto malato e non è socialmente pericoloso

Il Tribunale di sorveglianza di Palermo ha prorogato di nove mesi gli arresti domiciliari per l'ex 007, che sta scontando una condanna definitiva a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa. L'avvocato Lipera: «E ora avanti con la revisione del processo»

Bruno Contrada non è pericolo socialmente. E le sue condizioni di salute, già precarie, sono anche peggiorate, in considerazione dell'età - ha 78 anni - e di alcuni nuovi episodi, tipo il probabile reinfarto cerebrale che a fine ottobre lo ha costretto al ricovero. Quindi non deve, assolutamente, tornare in carcere. Almeno per i prossimi nove mesi, quando la sua situazione sarà nuovamente valutata per capire se è necessaria una liberazione anticipata rispetto al "fine pena" fissato per lui, il 20 novembre del 2013.
È una vittoria importante quella che la difesa dell'ex funzionario del Sisde - condannato a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa, e attualmente agli arresti domiciliari nella sua abitazione palermitana - ha messo a segno. Il Tribunale di sorveglianza di Palermo, presidente Alberto Bellet, a latere Nicola Mazzamuto, ed esperti Maria Luisa Giaccone e Tiziana Lo Re - ha stabilito, con un'ordinanza molto articolata, che Contrada non deve tornare in carcere: in primo luogo per le sue condizioni di salute; ma anche, e soprattutto, perché non è un soggetto socialmente pericoloso. Il provvedimento del Tribunale di sorveglianza ha escluso in maniera assoluta «l'attualità della pericolosità sociale del Contrada», sulla base delle relazioni pervenute ma anche in considerazione del fatto che l'ex 007, ormai, ha lasciato da moltissimo tempo la Polizia di Stato. Sconfessata anche la Dda di Palermo firmata dal procuratore aggiunto ed ex pm del processo Contrada Antonio Ingroia, unico inquirente che riteneva sussistente una pericolosità sociale residua: «La nota della Dda - scrivono i giudici - condivisibile nella parte in cui dà rilievo ai fini del giudizio sulla pericolosità sociale alle sue condizioni di salute e all'età avanzata - deve invece disattendersi quanto alla valutazione della sussistenza di una misura residuale di tale pericolosità, pur scemata, che non trova giustificazione se non nell'improbabile argomento ex delicto», nella pericolosità intrinseca legata al reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Il Tribunale di sorveglianza ha fissato la prossima udienza al 26 ottobre del 2010. In quella sede si farà una nuova valutazione complessiva delle condizioni di Contrada.
Molto soddisfatto l'avvocato Giuseppe Lipera, che difende l'ex funzionario del Sisde: «Apprendo con estrema soddisfazione la motivazione complessa ed articolata, sia in fatto che in diritto, che ha emesso il Tribunale di Sorveglianza di Palermo, al di là dei meri profili di carattere formale, anche perché convinto che l'animo nobile del Dott. Bruno Contrada né trarrà conforto. Spero che sia l'inizio di una nuova stagione di verità e di giustizia.

Adesso aspettiamo che la Corte di Appello di Caltanissetta si determini a dichiarare ammissibile l'istanza di revisione del processo».

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