Un contrappasso «diabolico» per il Don Giovanni di Rostand

Il Don Giovanni di Mozart si chiude con la discesa agli inferi del dissoluto protagonista. Quel che al nobile libertino accade dopo che i diavoli lo trascinano tra le fiamme è invece oggetto dell’opera di Edmond Rostand L’ultima notte di don Giovanni, in scena fino a tutto febbraio nel nuovo spazio teatrale diretto da Daniele Valmaggi, teatro Studio Keiros di via Padova. L’adattamento e la versione italiana sono di Giovanni de Nava (anche attore nel ruolo di don Giovanni), la regia dello stesso Valmaggi (che interpreta il diavolo). Rappresentata per la prima volta nel 1921 dopo la morte dell’autore, La dernière nuit de don Juan prende avvio per l’appunto da dove si conclude il dramma giocoso mozartiano. Rostand immagina che il suo don Giovanni, meno conosciuto dell’altra sua «creatura» Cyrano de Bergerac, diventi complice del diavolo, da cui ottiene di poter tornare per 10 anni fra i vivi per completare la lista di conquiste femminili. Trascorso il periodo, durante l’ultima notte, a Venezia, gli appare un burattinaio - lo stesso diavolo - che inscena per lui uno spettacolo di marionette.

Mefistofele lo condanna così all’eterna messinscena: il seduttore è costretto a recitare se stesso, l’eterno adultero, su di un palcoscenico dalle dimensioni di una scatola. Musiche di Bach, Haendel e Debussy. Info: 06.44238026.

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