Il contrattacco: campagna elettorale «local»

LA STRATEGIA Per la prima volta il Cavaliere punta a una comunicazione sul territorio: interverrà in molte tv regionali

Roma Silvio Berlusconi studia con cura il sondaggio Euromedia Research che, come tutti i martedì, lo aspetta sulla sua scrivania a Palazzo Grazioli. Una rilevazione decisamente più importante di molte altre, visto che il Cavaliere esce da tre settimane di fuoco dopo il polverone sulle veline e la bufera sulla sentenza Mills. Venti giorni sugli scudi che non sembrano aver modificato le intenzioni di voto degli italiani.
Berlusconi, però, è deciso a rispondere colpo su colpo, convinto più che mai che le motivazioni della sentenza depositate dai giudici di Milano siano «l’ennesima bomba a orologeria». E con i suoi collaboratori e negli incontri che si susseguono con parlamentari ed esponenti di governo non manca di ripetere come la Gandus sia «un giudice prevenuto», invitando l’Anm «a pensare a tutti i soldi buttati dalla magistratura nelle decine di processi orchestrati contro di me piuttosto che indignarsi perché dico la sacrosanta verità». Così, durante la giornata si valuta un ventaglio di possibilità, che vanno dall’annunciato intervento in Parlamento fino a una conferenza stampa ad hoc sull’argomento. Alla fine si decide per una via più prudente e Palazzo Chigi diffonde uno stralcio dell’ultimo libro di Bruno Vespa in cui il premier dice la sua sul processo Mills. Lo strappo di lunedì all’Aquila, infatti, ha già colto nel segno e cambiato il passo della campagna elettorale, allo stesso modo dello show che Berlusconi fece a Vicenza nel marzo 2006 davanti ai vertici di Confindustria. Adesso - ragionano i consiglieri del Cavaliere - è inutile insistere con la linea dura rischiando di risvegliare una larghissima fascia di elettori del centrosinistra intenzionati a non andare alle urne. «Dobbiamo puntare - spiega Berlusconi ai collaboratori - a quanto fatto di buono in questi dodici mesi di governo».
Così, da oggi il premier si concentrerà su quella che lui stesso definisce «la campagna elettorale del fare». Con una strategia diversa dal passato se l’obiettivo è essere presente il più possibile su tv e radio locali, certamente meno note ma molto più capillari nel raggiungere il territorio. E tra oggi e domani Berlusconi si dedicherà a una prima decina di interviste, iniziando con le «romane» T9 e Teleroma 56. Ma l’intenzione è quella di coprire a tappeto quasi tutto il territorio nazionale. Una campagna elettorale local, insomma. Focalizzata sui successi del governo, dalla sfida sui rifiuti vinta in Campania all’emergenza terremoto in Abruzzo. Criterio che sarà usato anche nella registrazione - prevista per oggi - degli spot elettorali destinati alla Rai e alle tv locali, fatti in modo da poter essere utilizzati anche dai singoli candidati che potranno inserire il loro nome negli ultimi fotogrammi.
Una campagna elettorale che prevede anche qualche incontro pubblico (sabato potrebbe essere a Napoli o a Caserta e tornerà più volte in Abruzzo) ma che mai come in passato sarà concentrata sulla rete.

Seguendo il modello Obama, infatti, è già nato www.forzasilvio.it, una sorta di network ufficiale per aggregare tutti i sostenitori del Cavaliere che potranno scambiarsi opinioni e pareri. Campagna elettorale local, insomma, ma anche all’americana.

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