Contratto tv: troppo cara la A senza Juve

da Milano

La serie A dopo «moggiopoli», televisivamente, vale meno. Per definire le dimensioni del ribasso sulla cifra contrattuale versata da Mediaset (61 milioni di euro per tre anni) previsto dalla stesura del contratto, ieri si sono ritrovati a Cologno Monzese, per la prima volta intorno a un tavolo, Pier Silvio Berlusconi e il neo-presidente della Lega professionisti Antonio Matarrese. Dagli esperti del settore, il vertice di ieri pomeriggio della durata di circa un’ora e 30 minuti, viene considerato solo il primo atto di una trattativa lunga e complessa che deve portare a rinegoziare i diritti dei filmati delle partite di serie A, in gergo tecnico chiamati highlights, per capirsi il materiale passato nella trasmissione di Piccinini Controcampo ultimo minuto la domenica pomeriggio su Italia 1. Al termine dell’incontro, definito costruttivo, non ci sono state dichiarazioni ufficiali: Matarrese si è trasferito a Linate da dove ha raggiunto Roma per riprendere a tessere la tela con la Rai a proposito dei diritti della coppa Italia rimasta finora senza alcuna copertura televisiva. Tra le soluzioni previste dal tavolo aperto ieri a Cologno Monzese c’è quella di inserire la coppa Italia nel pacchetto Mediaset che ha di fatto contribuito a completare l’accordo sulla serie B arruolando per il digitale terrestre anche Juve, Genoa e Napoli nella versione esterna.

Le proposte firmate da Pier Silvio Berlusconi saranno valutate dal consiglio di Lega che nel frattempo - entro due settimane al massimo - deve completare i propri ranghi con la nomina di un consigliere per la serie A dopo l’elezione di Cantamessa (Milan) e la bocciatura di Zamparini (Palermo). Attese le dimissioni di Garrone (Samp) da sempre minacciate e mai notificate secondo copione.

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