Contro l'ictus fondamentale è intervenire subito e bene

Contro l'ictus fondamentale è intervenire subito e bene

In Italia l'ictus è la terza causa di morte naturale e la prima causa d'invalidità: secondo l'Istituto superiore di sanità ogni anno circa 200mila persone vengono colpite dall'improvvisa chiusura o rottura di un vaso e dal conseguente danno alle cellule cerebrali e di queste l'80% rappresentano nuovi episodi, mentre il 20% sono recidive. L'ictus nel mondo colpisce circa 15 milioni di persone ogni anno: una ogni 6 secondi. Nel mondo circa 5,7 milioni di persone all'anno muoiono per ictus e si prevede che potrebbero arrivare a 6,7 milioni nel 2015, se non s'interviene con una seria prevenzione. L'ictus può, infatti, essere affronatato principalmente con una buona attività preventiva: riconoscerne tempestivamente i sintomi (al massimo entro le prime 4 ore e mezzo) può indubbiamente contenere i danni al cervello e, in taluni casi, salvare la vita. Ma quello che può fare realmente la differenza è soprattutto un pronto intervento in una «Stroke Unit», un'unità di emergenza per il trattamento dell'ictus.
L'Istituto Neurologico Mediterraneo di Pozzilli (Isernia) dispone dell'unico Centro per la Diagnosi e Cura dell'Ictus Cerebri (Stroke Unit) del Molise abilitato al trattamento trombolitico dell'ictus. La trombolisi, praticabile soltanto se il ricovero avviene appunto entro le prime 4 ore e mezzo, è una terapia in grado di ridurre la mortalità, l'inabilità e le recidive conseguenti all'evento acuto maggiore. La Stroke Unit del Neuromed si avvale inoltre della collaborazione continua dell'Unità Operativa di Neurochirurgia, per la valutazione di eventuali indicazioni chirurgiche della patologia cerebrovascolare, e dell'Unità di Neuroriabilitazione, che consente la riabilitazione acuta.

Il trasferimento del paziente presso l'Unità di Neuroriabilitazione consente di proseguire il trattamento neuroriabilitativo già iniziato e di ottenere il miglior recupero possibile dell'attività psicofisica dei pazienti colpiti dalle malattie cerebrovascolari.

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