«Contro di noi i poteri forti ma faremo tutte le riforme»

Roma Il j’accuse di Veronica Lario, la polemica sulle veline in lista, il caso Noemi, la sentenza Mills, le fotografie a Villa Certosa, i voli di Stato e l’inchiesta di Bari. Ministro Luca Zaia, che idea si è fatto di questi ultimi due mesi?
«Mi pare che il problema non siano solo le ultime settimane. Silvio Berlusconi è sulla graticola senza tregua ormai da dodici mesi, da quando siamo ritornati al governo. Mentre quando eravamo all’opposizione gli hanno fatto prendere fiato, curioso vero?».
Quindi lei sposa la tesi del complotto?
«Dico che siamo davanti a esplosioni a orologeria. C’è una regia che ha come obiettivo quello di mandare a casa Berlusconi per far cadere tutto il governo e rimpiazzarlo con un esecutivo che non sia indicato dagli elettori».
Un governissimo...
«Appunto. Un’operazione alla quale la Lega non si presterà mai. Nonostante il nostro ottimo risultato alle elezioni, Umberto Bossi è stato chiaro: “Nella maggioranza non cambia nulla”».
Ma lei ha mai avuto la sensazione che l’ipotesi di un governo tecnico fosse effettivamente in ballo?
«Ma non scherziamo... Questa turbolenza è pura forza mediatica e non ha nulla a che vedere con il quotidiano. In Consiglio dei ministri si respira sempre un clima di cordialità e ognuno sta portando avanti i suoi progetti».
E allora come mai se ne è scritto e parlato tanto?
«Perché qualcuno si era illuso di potersi disfare di Berlusconi con i metodi da Prima Repubblica, come i governi tecnici».
Qualcuno chi?
«Che si siano mossi alcuni poteri forti mi pare chiaro e non è la prima volta. Siamo coscienti che la strada per noi è in salita perché avviare una vera stagione riformatrice non è cosa che piace all’establishment. Grandi cambiamenti prevedono grandi reazioni, ce ne dobbiamo fare una ragione. D’altra parte se stessimo lì a scaldare la poltrona ci sarebbe la quiete».
Mi pare comunque ottimista...
«Fosse stato per i poteri forti noi non avremmo mai dovuto mettere piede nei Palazzi. “Per la Lega basta un’aspirina”, dicevano... Hanno avuto torto, no?».
Noemi, l’inchiesta di Bari, le foto alla Certosa. Cosa ne pensa?
«Tante supposizioni e la convinzione che ormai uno non può stare tranquillo neanche dentro casa sua. Comunque si tratta di vicende personali e Berlusconi non ha certo bisogno che Luca Zaia gli faccia da avvocato. Di certo, c’è che le elezioni hanno dimostrato che si tratta di acqua che non macina più. La sinistra ha fatto l’intera campagna elettorale su Noemi e non ha portato a casa nulla».
Molti nel Pdl hanno puntato il dito contro Massimo D’Alema e la sua prevista «scossa». La Lega che ne pensa?
«Guardi, pensare che contro il premier si siano scatenati degli attacchi in maniera disorganizzata e senza una regia sarebbe da creduloni. Poi, certo, la ciliegina sulla torta ce l’ha messa proprio D’Alema quando ha annunciato la scossa. Se intendeva dire che il Milan non vincerà lo scudetto neanche il prossimo anno va bene, ma se annunciava l’inchiesta della Procura di Bari allora significa che ha accesso a informazioni che i comuni cittadini non possono avere».
Quale delle due?
«Propenderei per la seconda».
Francesco Cossiga dice che durante il G8 ci sarà l’affondo contro il Cavaliere. Lo teme anche lei?
«Abbiamo visto come andò a Napoli nel 1994... Il G8 è un grande palcoscenico mediatico e magari cercheranno di sferrare l’ultimo assalto. Ma reggeremo anche questo».
Ministro, è vero - come dicono alcuni nel Pdl - che il governo è troppo «schiacciato» sulla Lega?
«È vero che tra Berlusconi e Bossi c’è un rapporto che va oltre la politica ed è di amicizia sincera. Per il resto mi pare che tutti i provvedimenti portati a casa fossero nel programma di governo. Dal pacchetto sicurezza al federalismo passando per le quote latte».
Però la Lega ha saputo capitalizzare meglio alle elezioni...
«Il nostro risultato segna una pagina storica perché è la prima volta che un partito di governo guadagna consensi rispetto a quando era all’opposizione».
La ragione?
«Stiamo rispettando davvero il contratto di Rousseau. Ci hanno premiato perché stiamo facendo quello che il popolo ci ha delegato con il voto. Eppoi la Lega sta dimostrando di essere l’unico vero partito laburista e interclassista perché non abbiamo solo i voti delle partite Iva ma anche quelli degli operai».
Nel Pdl c’è chi spinge per un accordo con l’Udc in vista delle regionali 2010. Che ne pensa?
«Con l’Udc abbiamo appena chiuso partite dolorose perché su sicurezza, federalismo e quote latte non solo hanno votato contro ma si sono espressi in modo molto pesante. Poi, in politica tutto è possibile. Gli accordi in Lega li fa Bossi, sarà lui a decidere».


Ministro, c’è chi nella Lega invita il premier a guardarsi da qualche «amico del giaguaro» che lo difende ma che in realtà già lavora alla successione.
«Come si dice? Dai nemici mi guardo io ma dagli amici mi guardi Dio. L’asse Berlusconi-Bossi significa governabilità e stabilità, ci sta che qualcuno non gradisca».

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