«Contro lo smog limite a 110 in autostrada»

da Roma

Un blocco totale che andrà ben oltre i soliti confini delle domeniche a piedi e che potrebbe estendersi anche alle autostrade, con l’obbligo di non superare i centodieci l’ora. Il 25 febbraio tutti fermi tranne le Euro 4, nelle consuete aree critiche ma anche negli altri Comuni capoluogo in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Provincie autonome di Trento e Bolzano. In sostanza la Pianura Padana rimarrà a piedi e sarà possibile muoversi solo sulle statali e in autostrada, ma lasciando le città prima delle otto. In più, come nuova misura, l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Pagnoncelli, annuncia un piano per abbattere di almeno il venti per cento le emissioni fisse dei 1.700 grossi impianti industriali lombardi.
Roberto Formigoni e gli altri governatori del Nord hanno firmato ieri a Roma l’accordo bipartisan antismog e chiedono al governo di mettere a disposizione agenti della polizia di Stato per i controlli e di introdurre nuove misure per abbassare l’inquinamento in autostrada. «Il governo e l’Unione europea riconoscano lo stato d’emergenza» è l’appello di Formigoni.
In Lombardia hanno già aderito al blocco tutti i Comuni capoluogo e tutte le Province, che si sono impegnate a fare pressing sulle città più piccole e sui paesi. «Contiamo su un’adesione massiccia» assicura il presidente. La Regione ha anche stanziato duecentosessantamila euro per finanziare i blocchi nei Comuni che decideranno di partecipare allo stop. Il fermo riguarderà tutti i veicoli privati con la sola eccezione degli Euro 4 a benzina, Euro 4 diesel con filtro antiparticolato, a metano, gpl, elettrici, ibridi, bimodali.
«Per il giorno del blocco la richiesta è di abbassare a centodieci l’ora il limite di velocità sulle autostrade» spiega il presidente della Lombardia. Più in generale, l’accordo trasversale impegna il governo a «prevedere idonee misure per la riduzione delle emissioni da traffico autostradale quali la limitazione della velocità di percorrenza o il divieto di circolazione per i veicoli più inquinanti». C’è poi la richiesta al ministero dei Trasporti, rilanciata da Formigoni, di regolamentare i filtri antiparticolato. «Siamo in attesa di una normativa che tarda ad arrivare» accusa il presidente.
Inoltre, i governatori chiedono all’Unione europea i fondi necessari a mettere in pratica le misure antinquinamento.

Non solo, l’appello all’Ue riguarda misure per fermare i mezzi pesanti dei nuovi Paesi membri. «L’allargamento a Est fa aumentare il numero di tir inquinanti che entrano in Italia» è la denuncia del presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso.

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