Le caldaie riceveranno un bollino blu come già accade alle auto dopo le revisioni in officina. E questo è l’unico punto certo delle nuove regole anti smog. Per il resto bisognerà aspettare l’approvazione della delibera in giunta. Non sono infatti ancora stati fissati i tempi e i tecnici del Pirellone stanno valutando quando far partire il nuovo regolamento. Che non sembra imminente.
Le novità della nuova era caldaie sono comunque parecchie. Innanzitutto ci sarà un unico bollino in tutta la regione, con controlli su parametri (ad esempio fumi e contatori) uguali in ogni provincia. E poi tante verifiche avverranno on line: sarà un cervellone centrale a tenere sott’occhio gli impianti, a contare quanti sono, quali sono quelli accesi, di ultima generazione o un po’ più vecchiotti. Di fatto il computer farà una sorta di censimento informatico di tutte le caldaie esistenti in Lombardia (3,8 milioni quelle registrate ad oggi) e renderà contro delle verifiche di ognuna, registrando quelle che passano l’esame ottenendo il bollino blu e quelle che invece hanno bisogno di un intervento di manutenzione: l’attestazione on line permetterà quindi di tracciare una mappa informatica delle caldaie presenti su tutto il territorio. Se fossimo a scuola, si potrebbe parlare di un esame unico per tutti, valutato dalla stessa commissione. Con questo metodo ogni comune sarà controllato allo stesso modo degli altri senza omissioni, zone d’ombra o ritardi. E i consumi saranno tenuti realmente sotto controllo.
Obbiettivo della nuova mappatura è anche quello di scovare gli impianti fantasma. Vale a dire le vecchie caldaie non a norma che non risultano nel registro regionale perché prive di qualsiasi tipo di revisione.
Con il nuovo sistema, sarà il proprietario della caldaia, già per legge obbligato alla manutenzione, a dover richiedere il bollino. E finalmente non si farà più confusione tra una zona e l’altra.
Il piano allo studio è solo l’ultimo tassello delle azioni anti smog sfoderate dalla Regione negli ultimi anni: in tutto si tratta di un pacchetto di cento strumenti di lotta all’inquinamento per un valore di oltre un miliardo di euro di investimenti. Secondo i dati del Jrc di Ispra i riscaldamenti, inclusi la legna, incidono sul totale dell’inquinamento prodotto per il 29% circa. Con i controlli, che saranno comunque affidati ai Comuni, si cercherà di rendere i consumi sempre più puliti.
Secondo l’assessore regionale Marcello Raimondi in questi ultimi anni attraverso le misure assunte dalla Lombardia «sono state tolte dai cieli le sostanze più velenose», ma lo sforzo dev’essere continuativo nel tempo e la Regione non dev’essere scambiata «per un maxi comune che fa maxi ordinanze». Il Pirellone proseguirà anche la politica di incentivi sul teleriscaldamento per promuovere un’energia pulita.
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