Cronache

Contrordine, compagni: Finmeccanica va bene

«La conferma solenne che Finmeccanica ha messo in sicurezza le aziende del comparto civile e l’annuncio che è stata costituita una nuova società destinata a far ripartire il “nucleare” mettono fine al tormentone che la sinistra a Genova ha alimentato per ben quattro anni, con inutili e vergognosi allarmismi, dopo essersi resa responsabile ai tempi dei governi Prodi-D'Alema-Amato delle decisioni scellerate che avevano generato i problemi da essa stessa poi denunciati».
Chi parla è il sottosegretario Alberto Gagliardi che aggiunge: «Basta pensare a ciò che hanno combinato con il raggruppamento Ansaldo e il relativo “spezzatino” che ha portato ad una progressiva dispersione di professionalità e di tecnologie che erano state strumenti di penetrazione dell'intelligenza italiana sui mercati di tutto il mondo».
Gagliardi non si ferma. «Ricordo, poi, la decapitazione di Elsag Bailey svenduta alla multinazionale Abb, operazione che i Ds definirono “un successo industriale senza precedenti” e fu, invece, un “criminale” errore sia dal punto di vista gestionale sia da quello finanziario e per il quale nessuno dei responsabili ha pagato i danni arrecati all'economia italiana ed ai lavoratori».
«Quando era al potere, il centro-sinistra ha posto le basi per dubbie operazioni di vendita e svendita delle aziende Finmeccanica, ipotizzando, tra l'altro, anche nuovi carrozzoni, come Finmeccanica 2. Con il governo Berlusconi, invece, Finmeccanica, centro di eccellenza dell'industria italiana, salva e rilancia Marconi, dà nuove prospettive a ciò che resta di Elsag e proietta nel futuro Ansaldo. Per l'opposizione, invece, il governo veniva accusato paradossalmente di voler svendere per “fare cassa”, cioè di attuare proprio quello che avrebbero continuato a fare loro se avessero rivinto le elezioni».


«Oggi, conclude Gagliardi, contrordine compagni: il sindaco Pericu, il presidente Burlando ed i parlamentari della sinistra cercano di prendersi i meriti di quello che loro non avrebbero mai realizzato».

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