da Cuneo
Il 2005 è un anno di marca per il Grande Oriente d'Italia. La massoneria nacque in Italia nel '700 grazie a influenze inglesi, francesi e tedesche che diedero vita ad Officine con orientamenti ideologici diversi a causa della multiforme situazione nazionale, ma fu nel corso del governo napoleonico che l'istituzione ebbe una florida stagione e Milano diventò sede di un Grande Oriente d'Italia fondato nel giugno del 1805 (primo Gran maestro ne fu il viceré Eugenio Beauharnais).
Una storia che viene da lontano, dunque, con vicende di espansione e di ruoli importanti, ad esempio nel processo dell'unità d'Italia, e altre di oscuramento, dovuto a leggi illiberali (quelle di Mussolini nel 1925) o a situazioni contraddittorie. Negli ultimi anni la svolta decisiva è arrivata con il Gran maestro Gustavo Raffi, attualmente in carica, che ha avviato con grande successo il dialogo con le istituzioni pubbliche attraverso una campagna di trasparenza e di serio impegno culturale e solidaristico che ha coinvolto tutte le Officine della penisola. Di massoneria, delle sue origini e vicissitudini storiche, della sua essenza, dei suoi scopi, specie di quella piemontese che funse più volte da motore di rinascita sulla scorta dell'unificazione del Paese, si discute oggi pomeriggio a Cuneo, presso il Centro incontri della Provincia, nel corso di un convegno - «La massoneria in Piemonte» - organizzato dall'associazione Amici del Giornale del Piemonte, con un ricco parterre di invitati e di interventi, dalle autorità (il presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio, il presidente provinciale on. Raffaele Costa e il sindaco Alberto Valmaggia) ai qualificati relatori, allo stesso Gran maestro Gustavo Raffi che concluderà i lavori («il dialogo nel rispetto delle regole» è il suo aforisma preferito). «Da qualche tempo a questa parte si riparla con insistenza della massoneria - spiega Rosaria Ravasio, presidente dell'associazione organizzatrice -. In principio forse come elemento di pura e semplice curiosità da parte del grande pubblico, ma poi per saperne di più dal punto di vista storico e documentale, fuori da preconcetti e stereotipi».
Molti i relatori illustri del convegno: il giornalista e saggista Bent Parodi di Belsito, professore Lorenzo Moris Ghezzi dell'Università di Milano, il professore Aldo A. Mola e Vittorio Gnocchini, dal 2002 a capo dell'archivio storico del Grande Oriente d'Italia alla Villa «Il Vascello» di Roma e che ha appena pubblicato «L'Italia dei Liberi muratori, 700 biografie di massoni famosi».
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