La strada privilegiata «regalata» alle coop sociali dallassessore regionale alla Sanità Augusto Battaglia, con la lettera in cui si chiedeva ad Asl e strutture sanitarie laziali di provvedere entro dicembre al pagamento del 60 per cento dei debiti pregressi a favore delle cooperative fornitrici, non piace nemmeno alla giunta di cui Battaglia fa parte. Quella circolare, che secondo il vicepresidente del Consiglio regionale Andrea Augello è «un atto illegittimo, un abuso e una mancanza di buongusto», è stata infatti stigmatizzata nella replica allinterrogazione presentata in Regione dallesponente di An. Replica affidata allassessore al Bilancio, Luigi Nieri.
«Nieri - spiega Augello - ha risposto: Credo che la cosa migliore sia sempre, anche quando si scrivono lettere, quella di scriverle tenendo conto che ovviamente non bisogna indicare soggetti specifici ma sempre categorie. Ritengo che le cose che lei ha, qui potrei dire, denunciato sono questioni su cui dobbiamo avere massima attenzione. Così - ha proseguito lesponente di Alleanza nazionale - è confermato che il Governo regionale ha il dovere di pagare le fatture di tutti i fornitori con criteri omogenei, senza discriminarli in base alla forma giuridica delle società. Ricordiamo nel 2005 tutti i fornitori di beni e servizi sono stati pagati al massimo per il 10 per cento delle fatture, mentre alle sole cooperative sociali, per ordine dellassessore Battaglia, è stato riconosciuto entro il 31 dicembre il pagamento del 60 per cento».
Battaglia, dunque, finisce bacchettato anche dalla sua parte politica. Mentre lopposizione, che pure ancora con Augello registra «con soddisfazione che liniziativa dellassessore non trova spiegazioni e sostegni neppure nella giunta Marrazzo», non intende lasciar cadere la vicenda. E sempre An, con leuroparlamentare Roberta Angelilli, sulla circolare dellassessore laziale ha deciso di presentare uninterrogazione alla Commissione europea. Da Bruxelles «ci attendiamo provvedimenti», prosegue Augello, spiegando i motivi dellillegittimità della lettera: «Il ritardo nei pagamenti si era creato per una crisi di cassa determinata da decisioni della Giunta Marrazzo, e che ha provocato il ritardo di tutti i pagamenti. Ma Battaglia non poteva assolutamente fare un gesto del genere, in primo luogo perché non lo consente la legge Bassanini, in secondo luogo perché non lo consente la Costituzione, dal momento che non si possono fare discriminazioni e scegliere di pagare in base alla forma giuridica della società, in terzo luogo perché è contro la stessa legge sulla contabilità».
Ma a questi tre punti, Augello aggiunge un altro elemento critico: «Lassessore Battaglia - spiega il vicepresidente del consiglio regionale - è nel gruppo della cooperativa Capodarco, tra quelle che dovevano ricevere i pagamenti, per cui il suo gesto rileva anche un problema di buongusto».
Comunque sia, la lettera non ha avuto gli esiti sperati, o meglio ne ha avuto di diversi a seconda del destinatario. Alcuni dei dirigenti a cui era diretta, rivela Augello, «hanno deciso di non dare esito alla lettera di Battaglia», altri hanno pagato in parte, «altri addirittura per il cento per cento», dimostrandosi dunque, secondo lesponente di An, «servili agli ordini».
Nonostante le polemiche Battaglia replica alle accuse, «dimenticandosi» il commento di Nieri e sostenendo che il doppiopesismo verso i creditori sia stata solo unimpressione, per poi tentar di scaricare le responsabilità alla «cattiva amministrazione» della giunta precedente. «Abbiamo pagato tutti - il suo commento - e lo abbiamo fatto attraverso strumenti diversificati sulla base delle specifiche esigenze e delle diverse caratteristiche delle aziende».
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