Le Coop sono loro

Se vi fidate, segue una sintesi della faccenda delle farmacie: 1) È un sistema che va comunque liberalizzato perché feudale e fuori dall’Europa; 2) mentre i tassisti hanno rifiutato ogni minima proposta di liberalizzazione, con ciò dimostrando una fruttuosa arroganza, i farmacisti hanno subito accettato l’architrave della proposta governativa (che i farmaci da banco possano essere venduti ovunque) e in compenso sono stati presi a pesci in faccia; 3) i farmacisti sono contrari alla presenza obbligatoria, prevista dal Governo, di un farmacista all’interno dell’esercizio che volesse vendere farmaci da banco. Domanda: sono contrari perché vogliono evitare che nuovi farmacisti possano entrare nel loro giro, e dunque che i nuovi punti vendita sembrino delle farmacie? Risposta: sì. 4) i farmacisti dicono che nelle principali nazioni europee la presenza del farmacista in questi esercizi non è prevista, tanto che i farmaci da banco puoi comprarli anche coi distributori automatici, e dicono che questo è previsto dalla Corte di Giustizia europea. Dicono il vero? Sì.

5) i farmacisti dicono che la presenza del farmacista finirebbe coll’escludere quegli esercizi che non possono permettersi di pagare un farmacista 24 ore su 24, ossia quasi tutti. Hanno ragione? Sì. 6) i farmacisti dicono che il sistema governativo avvantaggerebbe solo la grande distribuzione tipo le Coop care al governo. Hanno ragione? Ma certo.

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