Nella calza della Befana ha trovato la solitudine e la latitanza della cooperativa che avrebbe dovuto assisterlo e che invece lo ha lasciato a letto, senza pulizia, senza vestiti. È lesperienza vissuta ieri a Roma da un invalido al cento per cento, inchiodato su una sedia a rotelle da 10 anni per un tumore al cervello, totalmente non autosufficiente. Antonello Amadio, 58 anni, ieri mattina ha atteso inutilmente larrivo delloperatore della Cooperativa Cotrad che lo assiste domenica e festivi in base a una convenzione con il I Municipio. Ha aspettato le 10,30, le 11, le 11,15. Niente. Poi le telefonate, inutili e surreali. Loperatore Joan Palomino, colombiano, incaricato dellassistenza è a letto con linfluenza, dice di aver telefonato alla sede della cooperativa: «cera la segreteria, ho lasciato un messaggio e i telefoni erano tutti spenti». La moglie di Amadio prova a sua volta. Un messaggio sulla segreteria della Cotrad perché - è ovvio - il giorno dellEpifania sono tutti a casa a festeggiare e non cè un servizio per le emergenze. Una serie di tentativi sui telefonini. Poi risponde qualcuno. È Fernanda Taruggi, coordinatrice della Cotrad, che cade dalle nuvole. E quando la moglie chiede chiarimenti, perchè «un servizio di assistenza per il quale cè un impegno deve essere garantito, e se loperatore si ammala deve essere sostituito», la risposta è sconcertante.
«Se un operatore non viene di sabato pomeriggio, di domenica, o un festivo, non ci possiamo fare niente». «La vicenda mi lascia sconcertata. Chiederò al presidente del Municipio I che prenda provvedimenti nei confronti della Cotrad», commenta lassessore comunale alle Politiche sociali, Sveva Belviso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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