Berlino Dopo le numerose accuse e polemiche si è dimesso il capo dei servizi interni tedeschi , tirato in causa negli omicidi compiuti dalla cellula neo-nazista Nsu (National-sozialistischer Untergrund), ribattezzati omicidi del «Kebab», e le cui rivelazioni hanno scosso la Germania nel novembre scorso.
La cellula Nsu è accusata di avere messo a segno dieci omicidi, colpendo soprattutto proprietari di kebab o chioschi di origine turca o greca e una poliziotta tedesca, negli anni compresi tra il 2000 e il 2007. Il trio di estremisti era formato da due uomini, che nel frattempo sono morti, e da una donna, attualmente in detenzione, originari della Sassonia. Da quando è emerso il caso, i Servizi per la tutela della Costituzione (Verfassungschutz o Vs), sono stati duramente attaccati per una presunta distruzione di documenti riguardanti il caso. Il loro capo, Heinz Fromm, ne ha tirato le conseguenze.
La vicenda ha creato scalpore in Germania, anche perché per anni gli inquirenti, Vs in testa, non hanno seguito la pista dei crimini a sfondo razzista. Nel corso di una cerimonia solenne che si è svolta in febbraio a Berlino, la cancelliera Merkel ha pubblicamente chiesto scusa alle famiglie delle vittime, che furono a loro volta accusate degli omicidi.
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