Sapevamo che poteva succedere. Sono quelle stagioni nate storte. Una ogni trent'anni e più ci può stare o no? Ma archiviato il derby adesso pensiamo un po' a noi. A questa Sampdoria che tra dieci giorni ha un appuntamento che mancava da quattordici anni. Un appuntamento a cui i tifosi arrivano caricati, pronti a dare battaglia in casa del nemico, pronti ad un esodo senza precedenti con pullman, treni e carovane di auto per la pacifica marcia su Roma blucerchiata. Adesso, questa carica (che è la tessa che ieri sera la Sud ha trasmesso a chi era in campo) comincino ad averla i giocatori. La grinta, un po' di spigliatezza è quello che ci è mancato contro i cugini e quello che dovremo far vedere contro la Lazio per questa finale che per noi vale tantissimo. Spero che valga tanto per i tifosi quanto per la squadra. Non c'è solo Cassano che deve caricarsi e caricare, ce ne devono essere altre dieci di iene a macinare gioco: quello che non abbiamo visto ieri sera lo vogliamo vedere all'Olimpico. C'è una stagione da salvare, nata male, proseguita peggio ma che in novanta minuti può diventare prestigiosa. C'è un pubblico che non contesta mai, sempre pronto ad incitare la sua squadra e che deve sbollire un due su due che non capitava da anni.
Ragazzi, ora seri, avete il dovere di compiere un miracolo. C'è chi ancora vi dà fiducia. Poi ci sarà anche spazio per prenderci la rivincita su uno che chiamano Principe e che sportivamente esulta ai suoi gol sotto la gradinata avversaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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