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La coppa Uefa suona l’allarme Mai così male per le italiane

Primo turno già fatale a Palermo, Empoli e Samp E i viola si salvano ai rigori

Il Mlada Boleslav l’hanno fondato nel 1902 e da allora ha cambiato il proprio nome dodici volte finché gli è riuscito di cacciare un’italiana dall’Uefa. Nessun titolo nazionale o trofeo, i suoi abitanti si presentano allo stadio in Skoda con ancora sullo stomaco svickova s knedliky, piatto nazionale che equivale al nostro spezzatino di maiale, e finiscono la digestione al Mestsky, impianto da 5mila anime, non una di più. Giovedì sera al Barbera con un gol al quarto minuto di recupero di Tomas Sedlacek, il Mlada si è guadagnato i rigori e proprio Sedlacek ha realizzato quello che ha condannato il Palermo. In Europa non avevano mai vinto una partita, ricorderanno Palermo a lungo e prima di cambiare nuovamente nome al club ci penseranno un miliardo di volte. I cechi ci hanno creduto così tanto che nell’ultima azione perfino il portiere Miller era finito nell’area rosanero ed è stato proprio suo l’ultimo tocco per lo scatenato Sedlacek peraltro in netta posizione di fuori gioco. Ma non sembra proprio il caso di star lì a pettinare le bambole, visto che ieri sera ne sono state prese altre due con Empoli e Sampdoria, avversarie Zurigo e Aalborg, non proprio due big.
Non è sempre stato terreno di conquista la Uefa, ma in passato era quasi roba nostra, negli anni ’90 addirittura uno scontro tra fratelli, con il Napoli di Maradona e poi Juventus, Inter e Parma due volte vincitrici. Ma dal 1999 questa coppa è solo lacrime e sangue. Una beffa nel 2002 quando le milanesi si presentano in semifinale sognando il primo Euroderby, ma l’Inter esce con il Feyenoord e il Milan ne prende 4 a Dortmund. L’anno prima l’Inter agli ottavi è battuta in casa per 2-0 dall’Alavés. La Juve di Zidane, Del Piero, Ferrara e Montero nell’edizione del 2000 era uscita agli ottavi con quattro reti a zero al Balaidos di Vigo. Ma fra i nostri killer in questi anni ci sono stati anche Sporting Braga, Panionios, Genclerbirligi, Hapoel e Tirol. Eppure almanacchi alla mano mai sono uscite in tre su quattro al primo turno, un segnale al campionato più bello del mondo. Mercoledì sera un solo gol in 360 minuti, quello di Mutu per l’unica qualificazione ottenuta dalla Fiorentina.

Probabilmente ha ragione Spinelli quando dice che l’Uefa è solo una seccatura che spreme forze al campionato. Se non è un alibi per l’inutilità delle rose larghe, o il nostro conclamato snobbismo, è una massima da osservare in futuro.

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