Si chiama reading-spettacolo. È quello che andrà in scena al Modena con il Teatro dellArchivolto da giovedì a sabato prossimi (ore 21). Si tratta dei racconti di Roberto Saviano che verranno «rappresentati» sotto la regia di Giorgio Gallione e con linterpretazione di Neri Marcorè e Claudio Gioè. «Terra padre», questo il titolo dello spettacolo in prima assoluta, nasce da un'esplorazione degli scritti narrativi, anche inediti, del dopo «Gomorra»; il risultato è una lettura scenica che intreccia storie di denuncia e che racconta patologie ed eroismi del nostro paese.
Roberto Saviano ha scritto in questi anni anche alcuni racconti che ha voluto affidare all'Archivolto e alla cura di Giorgio Gallione per verificarne l'efficacia teatrale. Un materiale forte e ringhioso, commosso e partecipe che conferma la grande intelligenza, il talento e la partecipazione umana di Saviano ai destini e alle vicende della sua terra.
Sono state scelte per il reading due storie che si collocano nello stesso universo letterario di «Gomorra» e che affrontano storie del Sud e dell'Italia contemporanea. Vicende emblematiche di ribellione e dolore, che intrecciano umanità e controinformazione, svelando, attraverso la fascinazione del narrare, i destini di un'umanità senza nome, meschina o eroica, che si incrocia e confligge con le potenti e talvolta arcaiche strutture del potere e della politica. «Terra padre» è una sorta di racconto di formazione, in cui il protagonista ricorda la sua adolescenza, la scelta di laurearsi in filosofia, il suo desiderio di «non decidere al posto di nessuno», il difficile rapporto con il padre, l'episodio dell'iniziazione all'uso della pistola. In «L'anello», invece, un oggetto comune diventa un simbolo, un codice che permette a una ragazza settentrionale di partecipare a una festa di matrimonio senza essere «disturbata». Fanno da collante alcuni brevi brani di «Gomorra».
Per dare voce a questi testi Giorgio Gallione ha chiamato Neri Marcorè, uno degli attori più versatili, capace di passare con disinvoltura dalla tv al cinema, dal comico al drammatico, già interprete di due spettacoli per l'Archivolto («La lunga notte del dottor Galvan» di Pennac e «Un certo Signor G» di Gaber e Luporini), e Claudio Gioè, attore siciliano conosciuto al pubblico televisivo per fiction come «Il capo dei capi» (in cui interpretava Totò Riina) e «Squadra antimafia» (attualmente è in onda su Canale 5 la nuova serie).
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