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Coppie, la routine spegne il desiderio d'amore

Ricerca Ipsos. A confessarsi ormai stanca e disillusa è quasi una coppia italiana su tre, sposata o meno. Ma nel 72% dei casi restistono passione e complicità. E fra i giovani single la castità torna di moda

Coppie, la routine spegne il desiderio d'amore

Milano - Se il matrimonio è la tomba dell’amore, la routine spegne il desiderio. A confessarsi ormai stanca e disillusa è quasi una coppia italiana su tre, sposata o meno. I più infelici sono gli adulti tra 35 e 54 anni, che dichiarano un senso di estraneità (24%) e di delusione (4%) nei confronti della vita a due. Almeno secondo un’indagine condotta da Ipsos per conto di Bayer su mille connazionali over 18, presentata a Milano al congresso annuale dell’Associazione europea di urologia (Eau). Dalla fotografia degli italiani accoppiati arrivano però anche buone notizie. Il 96% degli intervistati dichiara infatti un’attività sessuale «normale», con una frequenza media di rapporti poco inferiore a una volta a settimana.

Ma Cupido vince E se nel 28% dei casi la noia è già entrata in camera da letto, nel restante 72% vince Cupido. Seppure in modi diversi, spiega l’amministratore delegato di Ipsos, Nando Pagnoncelli: il 33% delle coppie vive all’insegna della 'passione', il 21% del 'sodalizio' e il 18% della 'complicità'.

Estroversione ed edonismo La maggior parte delle coppie (soprattutto uomini, più concentrati al Sud e nelle fasce d’età 25-34 anni e ultra 64enni) vive insomma una sorta di idillio da luna di miele. È la coppia dell’estroversione e dell’edonismo, dove i due partner esplorano il mondo esterno in un rapporto alla pari e mantenendo ognuno la propria autonomia. Dell’essere percepiti come una coppia 'calda', i passionali fanno un vanto. Esibiscono una sessualità forte, fantasiosa e spesso trasgressiva, ma sono anche più inclini a possessività e gelosia, e quindi più 'instabili'.

La castità torna di moda Castità alla riscossa. Archiviate le rivoluzioni degli anni ’60 e ’70, aumentano gli italiani che dicono no al sesso senza amore: il 12% dei single della Penisola confessa di non avere mai avuto rapporti, con un picco massimo di nuovi 'puri' fra i giovani under 24. La ricerca Ipsos ha coinvolto un campione di mille connazionali over 18. Il 76% è risultato essere in coppia (con un 20% circa che non convive ancora), mentre la 'fetta' restante ha dichiarato di non vivere al momento una relazione stabile. I single italiani hanno in media 43 anni e sono ottimisti per il futuro (il 31%, contro il 20% di chi è in coppia, è convinto che «i miei anni più belli me li riserva il futuro»). E in attesa dell’amore ideale, aspettano: più di uno su 10 si dice ancora vergine, contro meno dell’1% di chi ha un partner.

Gli ingredienti della felicità Ma le differenze tra accoppiati e non, messe in evidenza dal sondaggio, non si limitano alla vita sotto le lenzuola. Gli italiani in coppia, per esempio, si dichiarano in genere più felici di quelli senza rapporto stabile (86% contro 72%), e le più insoddisfatte risultano le giovani ragazze single. Tra cuori solitari e innamorati, inoltre, cambia anche la scala di valori. Invitati a elencare gli 'ingredienti' della felicità, infatti, gli accoppiati danno più importanza a vita sentimentale (69% contro il 52% dei single), situazione economica (48% contro 43%) e attività sessuale (38% contro 30%), mentre i single mettono in cima alla classifica le amicizie (53% contro 34% degli accoppiati) e la vita sociale (36% contro 28%).

Infine, l’ultimo ’colpo bassò al luogo comune che vorrebbe i single più disinibiti e sessualmente attivi: fra gli elementi da cui dipende il livello di soddisfazione personale, l’attività sessuale viene citata più spesso dagli accoppiati che dalle anime libere (27% rispetto a 13%).

 

 

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