Roma - L’immobiliarista romano Danilo Coppola è stato nuovamente arrestato e tornerà in carcere. La custodia cautelare in carcere è stata disposta dalla seconda sezione del tribunale di Roma su richiesta dei pubblici ministeri Giuseppe Cascini e Rodolfo Sabelli. L’immobiliarista è stato prelevato dai carabinieri nella sua abitazione di Grottaferrata dove era agli arresti domiciliari dal 28 giugno scorso. Secondo quanto si è appreso, Coppola torna in carcere soprattutto per la sua evasione avvenuta il 6 dicembre scorso dall’ospedale San Sebastiano di Frascati dove era stato portato nei giorni precedenti perchè aveva denunciato di essere affetto da una patologia cardiovascolare.
Chiamate a un'amica Uso di diversi telefoni cellulari, uno dei quali usato per contattare un’amica - già indicata nella prima ordinanza di custodia - invitata a casa dove era agli arresti domiciliari. Sono alcune delle violazioni della misura cautelare a cui era sottoposto, di cui si sarebbe reso responsabile, secondo la procura di Roma, Coppola arrestato oggi dai carabinieri e tornato in carcere. Nella richiesta di aggravamento della misura cautelare chiesta dalla procura oltre alle violazioni si fa riferimento a "esigenze cautelari di eccezionale rilievo, reiterazioni di attività criminose". A determinare il ritorno in carcere è stata soprattutto l’evasione del sei dicembre scorso quando Coppola abbandonò l’ospedale San Sebastiano di Frascati e la successiva intervista rilasciata al Tg di Sky. Dopo l’evasione dei giorni scorsi e le accuse al pm, gli avvocati Giulia Bongiorno e Gianluca Tognozzi hanno rinunciato alla difesa di Coppola. Interpellati sulla vicenda, i due legali non hanno voluto commentare.
Le motivazioni Alla base del provvedimento emesso dai giudici della seconda sezione del tribunale, c’è soprattutto però l’evasione lampo compiuta da Coppola nei giorni scorsi durante la quale rilasciò un’intervista a SkyTg24. L’immobiliarista era stato arrestato il primo marzo scorso per una inchiesta su una delle società a lui riferibili, la Micop Srl. Proprio per il fallimento di questa a Coppola è stato contestato il reato di bancarotta. Il 28 giugno il tribunale del riesame, alla luce delle condizioni di salute, aveva concesso gli arresti domiciliari.
Subito dopo, comunque, i difensori del manager avevano più volte sottolineato il grave stato di salute dovuto anche al regime di detenzione. Secondo quanto, però, dimostrerebbe una perizia disposta dal tribunale, le condizioni di Coppola non sarebbero così serie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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