L'idea di poter correre in F1 con un budget decisamente più abbordabile rispetto a quelli del  passato sta attirando tutti coloro che dalle corse erano rimasti lontano solo perché spaventati  dall'enormità degli investimenti richiesti. L'idea Mosley, un tetto ai costi di 44 milioni, sta  facendo proseliti. Ci sarebbe infatti anche un gruppo di professionisti italiani tra quelli che  hanno presentato richiesta d'iscrizione al Mondiale di Formula 1 del 2010. L'operazione, che non  a caso filtra da ambienti vicini alla Fia, è condotta nella massima segretezza da qualche mese. La richiesta di partecipazione sarebbe stata formalizzata alla federazione poco prima dei  termini di chiusura fissati dal Consiglio mondiale per il 29 maggio.
Secondo le prime indiscrezioni, la candidatura degli italiani sarebbe stata presentata da una  società inglese ben nota nel mondo delle corse. Il muro di silenzio si starebbe frantumando  perchè lo staff tricolore negli ultimi giorni è molto attivo nel chiudere degli accordi con i  fornitori. Secondo queste voci, ci sarebbero stati contatti con la Cosworth per la fornitura dei  motori e con la X-Trac per il cambio.
Ovviamente, la nuova squadra sembrerebbe avere intenzione di aderire al regolamento che impone  il Budget Cap, il limite di spesa sotto i 45 milioni di euro. Nei giorni scorsi era circolata  una voce analoga sul gruppo di Chivasso (Torino) N Technology di Mauro Sipsz, in passato legato  a Fiat per i rally e all'Alfa Corse per i clienti sportivi.
Questo mentre, dall'Inghilterra, si viene a sapere che il boss della Formula 1, Bernie  Ecclestone, avrebbe fatto richiesta di un marchio registrato europeo per il "Formula 1 Gran  Premio di Roma".
Cordata italiana pronta a far correre un team nella F1 di Max Mosley
Sarebbe attratta dai costi limitati imposti dalla Fia. Intanto Ecclestone registra il marchio del Gp di Roma
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