Parmalat ieri allordine del giorno di due incontri importanti. Il primo a Budapest, fra il ministro dellEconomia, Giulio Tremonti, e il commissario Ue al Mercato interno, Michel Barnier, che hanno esaminato le norme anti-Opa messe in campo dal governo, su cui la Commissione europea ha inviato allItalia una richiesta formale di informazioni. Un confronto a due in una pausa dei lavori dellEcofin, in un clima di dialogo amichevole: «Sono fiducioso che tutte le disposizioni prese dallItalia, Paese fondatore dellUnione Europea, rispettino le procedure e le regole del mercato interno», ha commentato poi Barnier.
Nelle stesse ore si incontravano nella sede milanese di Banca Imi, la divisione corporate del gruppo Intesa Sanpaolo, lad della Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini e i rappresentanti di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Mediobanca, che stanno studiando tutte le possibili soluzioni per mettere a punto una cordata italiana, alternativa a quella dei francesi di Lactalis. In vista proprio di un investimento in Parmalat, per lunedì è stata convocata lassemblea straordinaria dei soci della Cdp per recepire nello statuto lampliamento della propria attività, come previsto dal decreto sulle norme anti-scalate straniere. E intervenire così, attraverso la creazione del fondo strategico, nella partita di Collecchio. Lintenzione è di chiudere loperazione entro la prossima settimana, come ha dichiarato nei giorni scorsi Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo, capofila della cordata italiana. Un progetto che potrebbe essere ostacolato da uneventuale decisione a favore di Lactalis da parte del tribunale di Parma, a cui i francesi hanno presentato ricorso contro la delibera del cda di Collecchio che ha rinviato lassemblea a fine giugno.
Ieri sera, il giudice Renato Mari aveva già depositato presso la cancelleria la sua decisione,che però non è ancora disponibile.
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