La Del Core in Siberia con la Gioli, l’Anzanello in Azerbaigian Domani la semifinale dell’Europeo

Per gli scommettitori il terzo oro europeo di fila del volley femminile è quasi scontato. Gli anglosvedesi dell'Unibet lo quotano a 1,75, mentre la Serbia padrona di casa, per semifinali e finali, è pagata a 3. A Belgrado l'Italia ha tutto per confermarsi sul podio, dopo l'argento del 2005.
La sconfitta con la Turchia al termine della prima fase era ininfluente, corrobora le speranze il 3-1 di Monza all'Olanda, nella rivincita della finale 2009, mentre proprio le turche eliminavano la Russia, due volte iridate. La nazionale di Barbolini è fortunata quanto i maschi, finisce in una parte di tabellone agevole e le avversarie più forti escono per merito di altre.
Le azzurre sono il nostro orgoglio, anche senza i liberi migliori, Paola Cardullo e la riserva Enrica Merlo, infortunate, così si fa onore Giulia Leonardi, debuttante forlivese. Il mondo ce le invidia, al punto che mezza squadra ha la valigia in mano, diretta lontanissimo. La napoletana Antonella Del Core lascia Ankara per la Siberia, dove troverà Simona Gioli, che era rientrata da Mosca: entrambe sono state decisive mercoledì sera. In Turchia va la capitana Eleonora Lo Bianco, al Galatasaray, mentre Carolina Costagrande, nata in Argentina, giocherà in Cina; Cardullo resta vicino, a Cannes. La scelta più sorprendente è di Sara Anzanello, centrale trevigiana di 31 anni: Azerbaigian. «Giocherò nell'Azerreyl Baku, la mia prima all'estero, in un paese in crescita. Ho firmato per un anno, vivrò nella capitale, con Raffaella Calloni, l'altra centrale ex Villa Cortese».
Alla vigilia Anzanello aveva indicato il suo podio in Italia, Serbia e Russia, le valchirie dell'Est si sono arrese in anticipo. Il sogno è bissare alle Olimpiadi l'oro mondiale 2002. «A Berlino c'ero - ricorda Anzanello -, ma Londra è un gradino sopra, come difficoltà. Due domeniche fa gli uomini negli Europei di Austria e Rep. Ceca hanno perso la finale, a noi l'argento non basterebbe. La pallavolo resta il primo sport femminile italiano, almeno come praticanti, nelle gare di Monza il seguito è stato buono, ora Belgrado favorirà le padrone di casa». Il 2011 della Nazionale non era stato felice, con il sesto posto al Gran Prix. La stella rimane Francesca Piccinini, 32 anni. «Fantastica, sempre molto umile, sono stata a lungo in camera con lei, nei ritiri. Non sono gelosa della sua bellezza, per me nessun calendario, solo qualche ospitata in tv». La Anzanello è più ironica, al punto che adora il tennista Djokovic, imitatore della Sharapova. «Come sportivo, anzitutto. E poi è sempre molto brillante, fuori dal campo».

La finale garantirebbe il pass per la coppa del mondo, a novembre in Giappone, lì saranno in palio 3 posti per le Olimpiadi. Diversamente l’Italia sarebbe rimandata a maggio, a qualificazioni europee. Ma vedrete, non tradirà.

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