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La Corea «testa» il supermissile: un fallimento

Il Taepodong 2, il vettore in grado di raggiungere teoricamente gli Usa, precipitato 50 secondi dopo il lancio

da New York

La Corea del Nord avrebbe lanciato ieri quattro missili e uno di questi sarebbe il Taepodong 2, il missile a lunga gittata in grado in teoria di raggiungere il territorio degli Stati Uniti. È quanto riporta la Cnn sulla base di informazioni raccolte in ambienti del dipartimento di Stato. Anche il Pentagono ha confermato i test missilistici coreani, con tre vettori a breve gittata e uno a lunga gittata. E proprio quest'ultimo missile sembrerebbe essere il Taepodong 2, il vettore in grado di raggiungere teoricamente il territorio degli Stati Uniti. In realtà il lancio del Taepodong sarebbe risultato disastroso e il missile sarebbe precipitato 50 secondi dopo il lancio. Mentre uno dei missili a breve gittata, non è chiaro esattamente quale, sarebbe caduto nei pressi di un'isola dell'arcipelago del Giappone a circa 600 chilometri dalla costa.
Secondo l'esperto di sicurezza internazionale, John Walsh, il test fallito del Taepodong 2 conferma come il regime di Pyongyang sia ancora lontano dal realizzare un missile intercontinentale affidabile. «Potrebbero occorrere dieci anni prima che riescano a sviluppare un missile a lunga gittata affidabile», ha detto l'esperto alla Cnn.
Nelle scorse settimane gli Stati Uniti e il Giappone avevano avvisato la Corea del Nord che il lancio di un missile intercontinentale sarebbe stato considerato una provocazione. Secondo la Cnn è possibile che si riunisca il consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere di un'eventuale risposta della comunità internazionale.
Secondo le fonti del dipartimento di Stato americano, le azioni del governo di Pyongyang sono da considerare un «atto provocatorio», tanto più che i missili sono stati lanciati proprio nel giorno sacro agli Stati Uniti, il 4 luglio.
La crisi nucleare nordcoreana era stata al centro di una telefonata lunedì scorso tra il segretario generale dell'Onu Kofi Annan e il presidente americano George W. Bush mentre cresceva sensibilmente negli Usa l'allarme per un test missilistico imminente di Pyongyang e il comando del Norad (North American Aerospace Defence Command), il centro nevralgico della difesa aerea del territorio americano alzava il livello di allerta. Secondo due fonti del dipartimento di Stato citate dalla Cnn, alcuni camion per il rifornimento del carburante si erano allontanati dal sito dove il missile a lunga gittata nordcoreano Taepodong 2 si trova sulla rampa di lancio lasciando supporre gli Stati Uniti che un test del vettore capace di raggiungere il territorio americano fosse vicino. La partenza dei camion e di altre attrezzature ausiliare aveva lasciato pensare che la fase del rifornimento del carburante del missile fosse finita, e a questo punto «tutto quel che i nordcoreani devono fare è di premere il pulsante del lancio», aveva detto una delle fonti che ha chiesto l'anonimato. «È il 4 luglio, sanno che li guardiamo e gli piace giocare con noi», ha detto uno dei due alti funzionari che ha seguito per anni il programma nordcoreano.
Il Norad ha seguito fase per fase il lancio dei missili coreani. Ufficiali del North American Aerospace Defense Command hanno spiegato alla Cnn che gli Usa non sono mai stati a rischio e che l'esercito era pronto a intervenire per intercettare il missile se questo si fosse avvicinato al territorio americano.
Il portavoce del governo giapponese, Shinzo Abe, ha definito i lanci «un fatto grave in termini di pace e di stabilità». Alle Nazioni Unite l'ambasciatore statunitense John Bolton ha fatto sapere di avere avviato «consultazioni urgenti» con i quindici colleghi del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.

Fonti della delegazione statunitense hanno comunque sottolineato che è prematuro decidere se chiedere la convocazione di una riunione.

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