A Cornigliano entrano le ruspe per trasformare l’altoforno in set

Al via i lavori di demolizione dei capannoni dell’ex Ilva Tra i progetti per il futuro dell’area, Burlando immagina anche la creazione di uno studio cinematografico

(...) delle acciaierie è iniziata solo ieri mattina e, prevedono i responsabili, i lavori dureranno anni.
Tra le aree recuperate, la maggior parte, compreso lo sbocco a mare, andrà al distripark portuale mentre il resto sarà suddiviso in parti eguali tra la nuova strada di collegamento tra il porto e il ponente e il cosiddetto «parco urbano», che comprenderà zone verdi e spazi per la cultura e lo sport, come assicura il presidente della Provincia Alessandro Repetto: «I progetti sono ancora da mettere nero su bianco, ma di certo sarà dato spazio alle scuole, ai servizi e ai parchi».
L’opera attesa con maggiore impazienza è la strada che collegherà il «ponte del Papa» alla viabilità della Valpolcevera, liberando via Avio e via Molteni dal traffico dei mezzi pesanti da e per il porto di Sampierdarena. «La prima fase dei lavori dovrebbe essere conclusa entro quest’anno per poter dare il via alla realizzazione della strada: si apre per Cornigliano un nuovo futuro, con controviali alberati e senza traffico», afferma Claudio Burlando, che con la Regione è partner della Provincia nell’iniziativa. Ma il governatore sembra puntare più in alto: «Non vogliamo che questo diventi esclusivamente uno spazio “di quartiere” - spiega - ma un’area di rilievo nazionale ed internazionale: questo di Cornigliano sarà il terzo lato di un triangolo di aree riqualificate assieme all’Iit di Morego e al polo tecnologico degli Erzelli».
È Enrico Damolo, direttore della «Società per Cornigliano», una Spa che comprende Provincia e Regione, a dare le dimensioni del progetto: «Si tratta di un’area di duecentosessantaseimila metri quadrati: i costi supereranno i duecento milioni di euro, di cui cinquanta o sessanta solo per il recupero urbano e ottanta per la costruzione della strada. Abbiamo ottenuto un finanziamento di centotrenta milioni di euro grazie alla legge sul ripristino ambientale dei siti inquinati e altri settantacinque milioni di euro ci arrivano dalla finanziaria del 2005. Il termine dei lavori? Abbiamo stimato una durata di cinque anni. In primo luogo dobbiamo procedere con lo smaltimento e la depurazione del terreno dagli oli industriali e dalle scorie dell’amianto».
Dopo otto mesi dallo spegnimento dell’altoforno le acciaierie Ilva hanno consegnato alla città la prima - grossa- fetta dell’area sulle rive del Polcevera.

Entro tre mesi la transazione verrà completata con la cessione di altri novantacinquemila metri quadrati in due tranches in aprile e in giugno. Accanto alla zona riqualificata continuerà l’attività degli stabilimenti «a freddo».

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