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Il corpo del marito nel freezer e poi sciolto nell’acido: è fuori

Libera anche lei: uccise il marito, mise il cadavere nel freezer e poi lo sciolse nell’acido. All’inizio degli anni Novanta fu protagonista di un clamoroso fatto di cronaca, che fece molto parlare per l’efferatezza del crimine commesso e per il coinvolgimento di un minorenne in un fatto così atroce. Si tratta di Romilda Odin, condannata a diciassette anni di carcere per avere ucciso il proprio marito. Il fatto destò all’epoca molto scalpore: la donna aveva agito in concorso con il proprio figlio, allora minorenne. Poi, insieme, hanno cercato di far sparire le prove del delitto. Dopo avere assassinato l’uomo con del sonnifero, infatti, i due omicidi ne avevano chiuso il cadavere nel congelatore e poi sciolto nell’acido.
Anche per la Odin, finora rinchiusa nell’ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere, è stata emessa istanza di scarcerazione dalla Procura di Torino in applicazione dell’indulto.
La donna è uno dei primi tre detenuti per i quali la Procura del capoluogo piemontese abbia disposto la scarcerazione. Gli altri due sono stati anch’essi condannati per omicidio.

Sono Stefano Fontolan, recluso nel penitenziario di Milano Bollate e condannato nel 1988 a 14 anni per l’assassinio e l’omissione di cadavere di Marco Scalzo, il cui corpo era stato trovato in Val di Susa, e Salvatore Martelli, detenuto a Milano Opera dove stava scontando 11 anni, 4 mesi e 20 giorni per tentato omicidio e varie rapine.

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