Corritore, mina vagante a sinistra: «Internet gratis per tutti i milanesi»

Claudio De Carli

È il quarto, o uno dei quattro. Davide Corritore, 47 anni, diploma al Berchet e laurea alla Bocconi, si è infilato nel gruppo che farà il volatone per diventare sindaco alle primarie del 29 gennaio con uno staff di 17 ragazzotti pronti a tutto per lui. Diecimila euro di budget che arriveranno da una raccolta fondi, una web cam e poi giro della periferia per toccare con mano. Corre con l’Unione, anche se un po’ ci gira al largo, tanto che alla fine della presentazione del suo programma, qualcuno si sente in dovere di chiedergli: ma scusi, lei da che parte sta?
La domanda non era posta esattamente in questi termini, ma quasi. Allora l’ex amministratore delegato di Deutsche Bank gestione fondi precisa: «Sono uomo dell’Unione da sempre». Rimane ibrido o mina vagante per gli altri. Ferrante è l’uomo della sicurezza, Dario Fo dell’arte, Milly Moratti la candidata dell’ambiente. E Lui?
Intanto è un guru nell’analisi dell’opinione pubblica e politica, legge sondaggi e proiezioni con un occhio solo, e questo è il terreno sul quale pastura senza pietà: «Alle primarie del 20 ottobre il 63 per cento dei votanti aveva più di 55 anni: occorre coinvolgere più giovani». Ragionamento che non fa una grinza. Ma poi parte con una serie di proiezioni sul primo e il secondo turno, con le percentuali dei votanti che sbarellano e naturalmente portano acqua al suo mulino. La certezza è una: «Chi vincerà le primarie dell’Unione sarà sindaco». La concorrenza non gli dà fremiti: «La signora Letizia Moratti è perfetta per la destra che deve trovare un candidato che perda». Interessa il suo programma? Benissimo, Corritore è stato in America, ha studiato come si fa e per farcelo sapere la prende alla larga: «Intanto mi batterò perché Internet a banda larga sia gratuito per tutti, senza fili, accessibile da qualunque parte della città e di proprietà del Comune. È possibile nel giro di un anno. Lo so perché l’esperienza è già stata realizzata con successo a San Francisco». Ieri ha tenuto la conferenza via Internet con una web tv, la rete sarà il suo strumento più importante per coinvolgere e coinvogliare dibattiti e proposte. Il resto è della serie più pane per tutti, ma detto con stile: «Alloggi e lavoro per i giovani che stanno lasciando Milano facendola invecchiare». Poi qualche zoccolata: «Quando ho sentito che Prodi ha previsto i disordini di Parigi anche da noi, ho pensato: quello è matto! Qui non ci sono le condizioni di vita così opposte fra centro e periferia. Delle Olimpiadi mi interessa poco, non credo all’evento esterno che muove la città. E poi Milano non ha capacità di lobby, senza la quale la sua candidatura è insostenibile.

No allo spostamento di voli a Malpensa e poi dipende da Alitalia, Linate è perfetto per convogliare il traffico nazionale, ideale per le low cost. Cosa temo della destra? Che trovi un’anima e sappia di nuovo dare un’emozione». Ieri lo davano in salita.

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