da Milano
Il gruppo Viaggi del Ventaglio, che da tempo si dibatte in una drammatica crisi finanziaria, è prossimo a una svolta che ha come scadenza lassemblea straordinaria di martedì prossimo, 7 marzo. Entro quella data dovrà essere trovata una soluzione per limmissione di capitali freschi, ormai ineludibile, già quantificati in un aumento di capitale per 50,2 milioni. Anche ieri è stata confermata lesistenza di trattative per la cessione dei principali asset, due villaggi in Messico e nella Repubblica Dominicana e la compagnia aerea Livingston.
Ma va registrato anche un contrasto allinterno della società, dove la posizione dellazionista di maggioranza (56%), il fondatore Bruno Colombo, è differente da quella del resto del consiglio. Questultimo si è pronunciato a favore dellofferta pervenuta dalla società Management & Capitali (che fa capo a Carlo De Benedetti), mentre Colombo - che dalla proposta è fortemente penalizzato - continua la sua corsa contro il tempo nel tentativo di chiudere le cessioni o di trovare nuovi possibili partner. M&C si propone di rilevare per un euro simbolico i diritti di opzione appartenenti ai principali soci (compreso Unicredit Banca Mobiliare) pari al 72% dellaumento, e a sottoscrivere le nuove azioni per i 50,2 milioni, il cui prezzo è fissato in 3 centesimi luna (0,89 euro, meno 2%, ieri in Borsa); di conseguenza Colombo verrebbe «diluito» a una quota di circa il 3%, vedendo quasi annullata la sua partecipazione. Tra le condizioni poste da M&C, le dimissioni dalle cariche dei membri della famiglia Colombo e lesenzione dallobbligo di lanciare unOpa.
Il cda (che si riunirà nuovamente domani) ha espresso una valutazione favorevole; Colombo invece vincola a sua volta laccettazione alla preventiva rinuncia da parte delle banche dei crediti vantati nei confronti della controllante e allannullamento delle garanzie personali rilasciate dallo stesso Colombo.
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