Corsa contro il tempo per il San Raffaele

Corsa contro il tempo per il San Raffaele

I colossi della sanità privata mettono gli occhi sul San Raffaele. Ed escono allo scoperto. Prima Giuseppe Rotelli, magnate del gruppo ospedaliero San Donato (che comprende gli Irccs San Donato e Galeazzi e varie cliniche tra cui l’istituto Sant’Ambrogio e la casa di cura La Madonnina). Ed ora la famiglia Rocca, in capo all’Humanitas di Rozzano, che prepara la strada per un possibile aumento di capitale.
I due se la giocano gomito a gomito. Entrambi hanno chiesto (quasi in contemporanea) di accedere ai dossier del San Raffaele per prendere informazioni in vista della scadenza di oggi. È fissato infatti per mezzogiorno il termine ultimo per mettere sul piatto un’offerta migliorativa rispetto a quella dichiarata dalla cordata Ior-Malacalza. La squadra vaticana aveva messo a disposizione 250 milioni di euro e quindi la nuova offerta dovrebbe prevederne almeno 50 in più. Si ragiona di conseguenza sull’ordine dei 300 milioni di euro e si gioca tutto sul filo dell’ultimo minuto.
Non è detto che i due big del privato riescano a formulare un’offerta: il tempo è poco e il malloppo di documenti da analizzare è infinito, tanto che gli avvocati sono rimasti al lavoro per tutta la notte. Per di più lo sforzo che si chiede ai soci non è indifferente. Alla prima offerta da presentare oggi seguirà la fase del rilancio e di sicuro le cifre raddoppieranno. Si parla pur sempre di un debito da appianare che sfiora il miliardo di euro.
Quindi non è scontato che i due rivali riescano a consegnare la busta con l’offerta per tempo sul tavolo del notaio Enrico Chiodi Daelli. E solo oggi si scoprirà se per caso spunteranno nuovi imprenditori interessati all’ospedale di Don Verzè. Rotelli già a giugno aveva proposto al cda dell’istituto di via Olgettina 250 milioni cash per appianare parte del buco di bilancio del San Raffaele. Ieri l’assemblea straordinaria dell’Humanitas ha deliberato di attribuire al consiglio di amministrazione, per un periodo di nove mesi, la facoltà di «aumentare a pagamento il capitale sociale, in una o più volte, mediante l’emissione di nuove azioni». Il che significa che il cda dell’istituto ha gli strumenti per muoversi nella direzione di una possibile offerta. La cordata Humanitas può contare su alleati di un certo rilievo: dal gruppo Bracco a Rosario Bifulco (che tra l’altro fu anche il primo amministratore delegato di Humanitas). La squadra fino a giugno sembrava potersi appoggiare anche sull’imprenditore del petrolio Gian Marco Moratti che poi si è invece defilato dalla partita. A quanto pare però i grossi finanziatori non mancano. La famiglia Rocca infatti sembra poter contare sul fondo lussemburghese Equinox di Salvatore Mancuso con alle spalle Banca Intesa. Non si esclude quindi che nuovi soci possano fare il loro ingresso e partecipare all’investimento.
Allo scadere dei tempi previsti per la presentazione saranno aperte le buste. E verrà comunicato il temporaneo vincitore. I candidati hanno tempo fino al 5 gennaio per rilanciare con un’ulteriore offerta migliorativa.

Poi la palla passerà al cda della fondazione San Raffaele, che dovrà decidere se pareggiare l’offerta vincente, avendo la meglio per diritto di prelazione, oppure lasciare. La prossima seduta dovrebbe tenersi dopo l’Epifania. Altra tappa sarà l’assemblea dei creditori che prenderà atto dell’esito della gara e si esprimerà sul concordato.

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