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La corsa delle città Usa per diventare «Google city»

Sono decine le località in gara per l'ambito titolo e gli investimenti promessi dal colosso di Mountain View. In palio le tecnologie più avanzate per internet

È una specie di corsa all'oro, ma in versione futuristica. La nuova frontiera per le città americane è conquistare il titolo di «Google City», messo in palio dal colosso di Mountain View. Decine di città degli Stati Uniti sono impegnate da settimane a sfidarsi nella «corsa a Google», in una gara tecnologica ma non solo. Nel febbraio scorso Google ha lanciato una specie di concorso a premi: la città americana che si dimostrerà tanto sensibile a internet quanto visibile in termini di comunicazione, diventerà la città i cui servizi web saranno i più veloci ed efficienti al mondo.
Google investirà milioni per dotare quell'area di fibre ottiche, computer e servizi informatici di primo livello. Insomma per trasformarla in «Google City». Sono state a decine le città a cogliere la sfida e a gettarsi nella competizione, dalla Florida al Kansas, dal Minnesota alla Pennsylvania. «Riteniamo che questo tipo di investimenti sarà la chiave della prosperità americana negli anni a venire» ha detto Donn Ness, 36 anni, sindaco di Duluth, una città di 84mila abitanti che sorge ai margini del Lake Superior. Pur di attirare l'attenzione dei media, Ness si è gettato nel lago ghiacciato, a dimostrazione che Duluth è disposta a fare «qualsiasi cosa» per arrivare al titolo.
Non da meno Richard Clapp, 66 anni, sindaco di Sarasota, città della Florida di 50mila abitanti: sempre sotto gli occhi delle telecamere, si è immerso nella vasca degli squali del Mote Marine Laboratory, il più noto acquario marino della zona. È rimasto lì per un po' di minuti, in tuta da sub e respiratore, a salutare con la mano la piccola folla di curiosi che lo guardava da oltre il vetro, lasciando che gli squali (piccoli) gli nuotassero tra le gambe. L'unica condizione da lui posta è stata questa: ha rifiutato di immergersi con un paio di sardine legate alle caviglie, come invece proponeva il videsindaco, Kelly Kirshner. «Sarasota è la città giusta per diventare "Google City" - ha spiegato - perché da anni lavoriamo per dotarci di strutture informatiche d'avanguardia». Nella provincia, internet già corre alla velocità di un gigabit al secondo. Ma in città la velocità è di 10 gigabit al secondo. «È come se avessimo in città solo autostrade a otto corsie» ha detto Clapp. Ma sono molte le città Usa a dichiararsi già pronte per l'ambito titolo (e i sostanziosi investimenti). La competizione è fortissima. Non a caso il consiglio comunale di Topenka, in Kansas, ha già preso all'unanimità questa decisione: il nome della città non sarà più Topenka ma, almeno per ora, «Google City».

E pazienza per la scaramanzia: meglio portarsi un po' più avanti degli altri.

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