Corsa per Palazzo Marino, il Pdl affila le armi E come capolista spunta anche il nome di Lupi

Potrebbe essere un nome di gran prestigio il capolista del Popolo della libertà alle prossime elezioni comunali. Telegenico, sue alcune tra le più efficaci difese del governo Berlusconi in trasmissioni non proprio amiche, buon oratore, giovane, ma già con una lunga carriera politica alle spalle, ottima conoscenza di Milano per essere stato uno degli «assessori intelligenti» nella giunta di Gabriele Albertini, ma anche un buon curriculum romano, tanto che oggi è investito del prestigioso ruolo di vicepresidente della Camera. Più che un identikit, il ritratto di Maurizio Lupi, deputato azzurro di lungo corso e soprattutto pezzo da novanta dell’anima ciellina del Pdl. Che a due mesi dal voto comincia a muovere le sue pedine. Grandi raccoglitori di preferenze e vera macchina da guerra in campagna elettorale, quelli di Comunione e liberazione sarebbero pronti a schierare un big per appoggiare la corsa di Letizia Moratti. Che, in cambio, potrebbe concedere due posti in giunta. Ma, soprattutto, due poltrone di prestigio come già ora quella all’Urbanistica affidata al capace Carlo Masseroli che ha portato a Palazzo Marino un epocale Pgt, il Piano di governo di territorio che Milano attendeva da lustri e il Bilancio assegnato a Giacomo Beretta, al momento impantanato nelle schermaglie d’aula ma bravo a gestire una stagione di tagli. Sicura la riconferma di Masseroli che però chiederebbe una sponda amica (cioè assessori d’area nelle materie simili) a Palazzo Isimbardi e in Regione, anche Beretta potrebbe doppiare l’esperienza. A patto, la richiesta dei vertici del partito, che almeno uno dei due si presenti in lista e vada a caccia di preferenze.
Invito che sarà raccolto. Anche perché la pattuglia ciellina in consiglio comunale si è già parecchio assottigliata. Traslocato Beretta sui banchi della giunta in corso di mandato quando la Moratti gli ha assegnato la delega al bilancio che all’inizio aveva tenuta per sé, lasceranno Alberto Garocchio e Lorenzo Malagola. Giovane preparato, ma davvero non troppo assiduo tra i banchi. Una squadra tutta da costruire. E allora è chiaro che un nome come quello di Lupi potrebbe essere determinante per trascinare la Moratti a una vittoria già al primo turno, ma anche per riorganizzare gli adepti di don Giussani che continuano ad avere un punto di riferimento nel governatore Roberto Formigoni.

Anche perché a far loro concorrenza, ci saranno anche i cattolici delle liste civiche. A cominciare da quella messa in piedi da Giovanni Terzi e Mariolina Moioli. Una che tra campanili, oratori e soprattutto volontariato è pronta mieter voti.

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