La Corte dei conti lancia un nuovo monito sulla scelta «rischiosa» di coprire maggiori spese o minori entrate con il gettito derivante dal contrasto allevasione fiscale, perché è un gettito incerto da definire. In una relazione, la magistratura contabile esamina la manovra economica estiva, sottolineando «il rischio di coprire maggiori spese o minori entrate strutturali con maggior gettito frutto di quantificazioni ottimistiche e poco trasparenti e comunque non facilmente verificabili a consuntivo».
Resta infatti «il problema dellincertezza sugli effetti di gettito ascrivibili alla lotta allevasione». «Una parte di grande rilievo - spiega la Corte - nellambito delle maggiori risorse derivanti dagli effetti della legge, è affidata al maggior gettito atteso dai provvedimenti di contrasto allevasione e allelusione fiscale, nonché dalle maggiori entrate derivanti dalle disposizioni concernenti il rimpatrio di attività finanziarie e patrimoniali detenute fuori del territorio dello Stato» (lo scudo fiscale). In entrambi i casi, «le risorse sono integralmente destinate allattuazione della manovra di bilancio per gli anni 2010 e seguenti».
In particolare, «notevoli incertezze riguardano gli effetti delle componenti più rilevanti delle norme antievasione contenute nella legge: i recuperi di gettito affidati a più restrittive norme sulle compensazioni (3,2 miliardi nel quadriennio) e i risultati attesi dal contrasto dellevasione e dellelusione internazionale (oltre 2,8 miliardi)». Più in generale, «sussiste il problema dellincertezza sugli effetti di gettito ascrivibili alla lotta allevasione, a causa dellassenza di affidabili meccanismi e metodologie di verifica a posteriori che consentano di distinguere con certezza leffettivo recupero di evasione dagli effetti imputabili al ciclo economico o a fattori normativi o, anche, a meri errori di stima».
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