(...) Il procuratore capo Francesco Lalla indaga su questi gravi reati e potrebbe già oggi assegnare linchiesta a un suo sostituto, probabilmente a uno dei due pm (Anna Canepa e Andrea Canciani) che sono impegnati nel processo a carico dei 25 violenti di piazza che devastarono Genova durante il G8.
Ma soprattutto da ieri cè un fatto nuovo. Cè uniniziativa della magistratura che non intende più chiudere gli occhi di fronte a diversi reati per il solo fatto che sono stati commessi durante una manifestazione no global. Anzi, lintenzione della procura è quella di acquisire in tempi strettissimi tutte le immagini e le fotografie del corteo, per cercare di identificare gli autori delle scritte offensive e di minaccia nei confronti delle forze dellordine e della Chiesa, trovare chi ha bruciato la bandiera degli Stati Uniti, chi ha invitato alla rivolta e inneggiato ad azioni violente e a vendette. Insomma, i responsabili di tutti quegli atti per i quali si sono complimentati con i no global anche diversi rappresentanti delle istituzioni. E non solo politici. Le «prove» non mancano certamente. Oltre alle riprese dei reporter delle testate giornalistiche sarà soprattutto disponibile un filmato che la Digos ha girato praticamente dal primo allultimo metro del corteo. E questa volta molti manifestanti hanno anche agito a viso scoperto, o quasi. Senza contare che liniziativa delle procura genovese non rischia neppure di essere bollata come superficiale o, peggio, pretestuosa, strumentale. Cè un fresco precedente che riguarda alcuni ultrà interisti che sono stati arrestati (non denunciati a piede libero) con le stesse accuse per le quali oggi la procura procede contro i no global, e cioè per aver scritto «10, 100, 1000 Raciti» sulla pensilina di un autobus di Milano.
Liniziativa della procura accoglie peraltro il contenuto di un esposto-denuncia presentato dal senatore di An Giorgio Bornacin e dal capogruppo in Regione, Gianni Plinio, che chiedevano la punizione e la non impunità per quanti hanno commesso reati nel corso della manifestazione, pur se «il sindaco Vincenzi preferisce far pagare i danni ai genovesi». Ma a sottolineare che la procura non si è mossa solo per fare ciò che chiedevano i due esponenti di An è lavvocato Michele Ispodamia, che ha curato lesposto. «Si tratta di reati per i quali un magistrato è comunque tenuto a procedere dufficio - spiega il legale -. Il procuratore aveva già potuto constatare quanto era accaduto e la polizia giudiziaria aveva già raccolto gli elementi e le immagini. E i cittadini che avessero subìto danni potranno costituirsi parte civile entro tre mesi».
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