Su una maglietta: «Cinquantasette nuove tasse. I ricchi non piangono ma io sì». Su un’altra: «Padoa Schioppa e io pure». Slogan e gadget si sprecano per la manifestazione contro la finanziaria organizzata dalla Cdl per il 2 dicembre a Roma, alla quale la Lombardia parteciperà in trasferta.
Tre treni speciali e 190 pullman (di cui 60 da Milano) porteranno nella capitale quindicimila persone, annuncia la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini. Per chi volesse unirsi al gruppo, spiegano dal partito, le informazioni si trovano su un sito (www.scendoinpiazza.it) e grazie a un numero verde facile da ricordare. È 800.27.03.94, ovvero il 27 marzo del ’94, giorno della prima vittoria alle politiche di Silvio Berlusconi.
Assente all’appuntamento Letizia Moratti. «Non ci sarò per impegni personali, non perché non condivida» precisa subito il sindaco. Ma la compagnia si annuncia variegata. Oltre ai vertici locali e nazionali di Forza Italia, ci sarà Roberto Formigoni. «Certo che sarò in piazza, con tutta la Cdl» ha detto, confermando la sua vocazione di presidente della Regione di lotta e di governo. «Da un lato porto avanti un serrato dialogo con l’esecutivo, dall’altro partecipo alle proteste per una finanziaria ritenuta da molti assolutamente inaccettabile dal punto di vista della tassazione».
Tra i principali motivi di preoccupazione il tema della sicurezza, che sarà al centro di un incontro a Roma giovedì prossimo tra la Moratti e il ministro dell’Interno, Giuliano Amato. «Per il momento la Finanziaria non prevede interventi sulla sicurezza» ammette il sindaco, che ancora non dispera. «Mi auguro che questa volta ci siano maggiori attenzioni sul tema della sicurezza. Milano ha una situazione diversa dalle altre città per sua complessità, per la forte presenza di cittadini stranieri e perché ha un centro di permanenza temporanea, una struttura che necessita di agenti che lo sorvegliano e che vengono distolti dal controllo del territorio».
Per far fronte all’assenza di finanziamenti senza paralizzare le attività del Comune, Forza Italia propone un Fondo immobiliare che proceda alle dismissioni del patrimonio pubblico dell'edilizia comunale. In sostanza, i cittadini (e più in generale gli investitori privati) potranno comprare quote del fondo che frutteranno grazie alla vendita degli immobili del Comune.
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