Luca Russo
Qualcuno l'ha già definita l'ora della verità. L'avvocato rossoblù e vice presidente della Camera Alfredo Biondi ha lasciato intendere che gli basteranno pochi minuti per smontare le accuse. Domani mattina alle 10 al Forte San Giuliano, dove a sede il comando provinciale dei carabinieri di Genova si troveranno di fronte i pm Giovanni Arena e Alberto Lari che indagano sulla frode sportiva e sulla associazione a delinquere e i dirigenti rossoblù, il presidente Enrico Preziosi, il figlio Matteo e il direttore generale Stefano Capozucca. Un momento per fare chiarezza su una vicenda che ha portato qualcuno ad emettere sentenze anticipate e prive, al momento, di fondamento. Al centro dell'indagine il sospetto di combine per Genoa-Venezia, le intercettazioni telefoniche e ambientali legate all'incontro ed una somma di denaro, i 250mila euro sequestrati al general manager del Venezia Pino Pagliara, la cui provenienza potrebbe essere definitivamente chiarita come anticipo dell'acquisto da parte del Genoa del difensore paraguaiano Maldonado.
Le indagini della giustizia ordinaria saranno seguite con molta attenzione dalla giustizia sportiva. Giovedì in procura sono attesi gli uomini dell'ufficio indagini della Federcalcio. Ed è proprio l'aspetto sportivo che preoccupa di più i tifosi. Si parla di una forte penalità o addirittura, come prevede il codice di giustizia sportiva, l'annullamento della promozione. Una situazione insostenibile per i tifosi che intravedono in tutto questo una sorta di accanimento nei confronti del Grifone e nei confronti di un uomo, Enrico Preziosi, arrivato a Genova senza strizzare l'occhio a nessuno. Per questo motivo i capi della tifoseria hanno annunciato per domani una presidio davanti alla Caserma dei carabinieri di Forte San Giuliano. Appuntamento alle 9 in corso Italia. E non è escluso un corteo nelle vie del centro.
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