Undici miliardi: a tanto ammonta il «bottino» degli 007 del Fisco nel 2010. Un piano antievasione a tutto campo, che ha portato nelle casse dellErario più di 10,6 miliardi - contro i 9,1 del 2009 - grazie allattività di accertamento e di liquidazione delle dichiarazioni, a cui si aggiungono 480 milioni di riscossioni relative a interessi di mora e maggiori rateazioni. Una cifra record a cui, per completezza, si devono aggiungere i 6,6 miliardi di minori compensazioni registrate nel 2010. La strategia degli 007 del Fisco si gioca in otto mosse, prima fra tutte, sul fronte delle persone fisiche, laccertamento sintetico del reddito. Qui il protagonista è il «redditometro», grazie al quale limposta definita svetta a 96 milioni di euro, con unimpennata del 63% rispetto ai 59 milioni del 2009.
Altra arma vincente è il cosiddetto «risk score», cioè lanalisi del rischio di evasione per le varie tipologie di contribuenti, che - grazie alla banca dati a disposizione dellAgenzia - sta diventando sempre più mirata: tanto che tra il 2009 e il 2010, pur con un numero di controlli sostanzialmente stabile, la maggiore imposta accertata cresce sensibilmente. Tenere sotto controllo i grandi contribuenti è poi un impegno ormai consolidato del Fisco, che ha consentito di incassare un miliardo e mezzo nel 2010. Ma sono stati intensificati i controlli anche sulle imprese di medie dimensioni, da cui sono arrivati 569 milioni di euro di incassi, più del doppio rispetto ai 234 del 2009. Affinano il tiro anche gli ormai collaudati studi di settore, che vengono attualmente utilizzati in abbinamento con altri elementi che ne confermino i risultati, come le indagini finanziarie: così, con meno accertamenti, si ottengono risultati migliori, tanto che la maggiore imposta accertata media sfonda quota 14mila euro, facendo segnare un balzo in avanti del 12% rispetto al 2009, quando si era fermata a 12.800 euro. Nel mirino anche i falsi enti non profit, quelli cioè che solo in apparenza svolgono attività non commerciale, abusando delle agevolazioni previste dalla legge e distorcendo la concorrenza. Qui i rilievi dei verificatori hanno scoperto ben 238 milioni di euro di base imponibile e 28 milioni di Iva non versata. Il faro dei controlli porta alla luce anche le indebite compensazioni tra debiti e crediti di imposta: qui vengono recuperati 43mila euro contro i 34mila dellanno precedente.
Grande successo, infine, dei cosiddetti strumenti «evita lite», per risolvere i contraddittori col Fisco: primo fra tutti ladesione, che fa incassare più di 2 miliardi.
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