Roma

Così Bagnoli è precipitata nella fantascienza

Silvia Castello

Il Ta Matete Living Gallery - divenuto nel corso degli ultimi anni uno degli spazi più trendy della capitale - inaugura la nuova stagione espositiva con una mostra dedicata al lavoro di Alessandro Papari, giovanissimo artista napoletano. La mostra, curata dal critico Flaminio Gualdoni, ha per titolo «Philip Dick a Bagnoli» e rimarrà aperta fino al prossimo 4 ottobre.
Il progetto nasce dalla precedente partecipazione dell’artista all’evento «Il sentimento dell’arte» che si è svolto lo scorso anno a Palazzo Isolani di Bologna ed è stato promosso proprio dal gruppo sponsor Fmr-Art’è, in occasione dei due anni della nascita del progetto della galleria romana.
Alessandro Papari (classe 1971), dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, inizia la sua attività espositiva. Questa personale comprende trenta opere realizzate nell’ultimo quadriennio di lavoro a testimonianza di un percorso complesso e problematico. «Cosa accade a un pittore partenopeo, intriso degli umori barocchi della propria storia pittorica, quando si misura con l’estremismo visionario del panorama che lo circonda?» si chiede il curatore in catalogo. La risposta di Papari è una rapsodia visionaria che si avvale di un vero e proprio innesco letterario con il grande scrittore di fantascienza Philip Kindred Dick, famoso per la pubblicazione nel 1968 del «Cacciatore di androidi», dal quale Ridley Scott ha tratto ispirazione per confezionare «Blade Runner».
Nasce così una serie di lavori dal taglio iconografico molto originale, in cui si proietta tutta la fragilità dell’uomo contemporaneo. Sono figure avvolte da una terra di nessuno: paesaggi urbani e industriali come l’Italsider di Bagnoli o scenari post-nucleari dove l’artista esprime l’alienazione tecnologica del rapporto tra esseri umani e creature artificiali; in sintesi una surreale società in frantumi incline al fascino perverso dell’estremo antiestetico e amorale.
«Papari sceglie un pennelleggio forte e veloce ma incisivo, di cui devi avvertire la forza, l’urgenza del braccio che sedimenta energia nel colpeggio, il quale pare aggredire l’immagine per poi arrestarsi, come perplesso, in una sorta di tensione ansiosa» scrive ancora Gualdoni.
Per tutto il mese di settembre il Ta Matete sarà lo scenario di una serie di eventi, tra cui: «Serendipity» (musica e brani scelti di Philip Dick) il 22 settembre; «La gnosi di Philip K. Dick» (Riflessioni teologico-filosofiche) il 29 settembre; presentazione in anteprima del nuovo numero della rivista FMR il 16 settembre, e ancora serate di musica e poesia con degustazioni polisensoriali.

In via Della Pilotta 16.

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